Entro 50 anni diventeranno realtà i nanorobot iniettabili nel corpo umano, veri e propri sommergibili delle dimensioni dipochi milionesimi di millimetro che attraverseranno il circolo sanguigno usando gli zuccheri come carburante per individuare tumori, riparare lesioni e rilasciare farmaci in modo mirato e con meno effetti collaterali. Lo afferma il premio Nobel per la Chimica 2016 Bernard Lucas Feringa, in occasione della cerimonia per il conferimento della laurea magistrale honoris causa in Scienze dei materiali all'Università di Milano-Bicocca.
"Non sono bravo a fare previsioni, ma il miglior modo per prevedere il futuro è inventarlo", ha detto Feringa, che durante la sua lezione in un'aula magna gremita di studenti ha raccontato gli scenari fantascientifici che si stanno aprendo grazie all'invenzione delle macchine molecolari per cui ha ricevuto il Nobel insieme a James Fraser Stoddart e Jean-Pierre Sauvage.
Anche se quello che vediamo oggi "sono ancora i risultati della ricerca di base", ha precisato il chimico olandese, le potenziali applicazioni di queste nanotecnologie potranno imprimere una vera svolta in medicina, ad esempio con minuscoli robot capaci di fare chirurgia molecolare sulle cellule malate, oppure con interruttori molecolari sensibili alla luce per attivare e spegnere l'attività degli antibiotici a comando contro il preoccupante fenomeno dei batteri resistenti.
Oltre al campo biomedico, saranno tanti i settori industriali che potranno beneficiare dei progressi che i 'meccanici del nanomondo' stanno già facendo, grazie a esperimenti talvolta anche molto curiosi. "Ispirandoci ai mulini a vento abbiamo riprodotto su nanoscala un parco di pale eoliche molecolari alimentate dall'energia solare", racconta Feringa. "Molti ci chiedono perché 'giochiamo' con questi mattoncini, e la risposta è che grazie a questi studi si potranno sviluppare superfici autopulenti e autoriparanti, come vetri, pannelli solari o perfino automobili". Grazie al controllo dell'organizzazione e del movimento su nanoscala sarà possibile realizzare materiali responsivi e perfino muscoli artificiali per robot soffici comandati dalla luce.
Numerose le collaborazioni che il team di Feringa sta portando avanti da anni con i ricercatori dell'Università di Milano-Bicocca guidati da Angiolina Comotti, come quella su nuovi materiali porosi per la purificazione dell'aria e dell'acqua. "La collaborazione con il professor Feringa - ha aggiunto Comotti - è centrata in particolare sullo sviluppo di materiali intelligenti in grado di controllare a comando la cattura di gas per l'ambiente e l'energia quali l'anidride carbonica".