L'Italia scommette ora sull'Intelligenza Artificiale e lo fa forte della sua rete di supercomputer: siamo il sesto Paese al mondo per potenza di calcolo, ma la sfida deve passare dalla formazione dei giovani, perché sono ancora troppo pochi i laureati nelle Stem, ossia nelle discipline relative a scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. E' questo il messaggio che arriva dall'evento di apertura della RomeCup 2023, la manifestazione organizzata organizzata da Fondazione Mondo Digitale presso l'Università di Roma Tor Vergata e che ha visto la partecipazione di quasi 4.
Nell'evento il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l'Innovazione, Alessio Butti ha annunciato la presentazione entro Pasqua un disegno di legge sull'IA. "Una scelta, quella del ddl, non secondaria - ha precisato Butti - perché, nonostante ci siano vari requisiti di urgenza, riteniamo che la discussione in parlamento sia un importante momento di confronto, anche grazie alle tante audizioni con esperti del settore".
Ricordando l'importante investimento di 1 miliardo annunciato pochi giorni fa dalla premier Giorgia Meloni, il sottosegretario ha osservato che "è vero che siamo stati in ritardo nella IA, ma con questo colpo di coda l'Italia sale sul podio degli investimenti pubblici a livello europeo". A rendere possibile la scommessa, ha sottolineato la direttrice generale del Cineca Alessandra Poggiani, è l'importante infrastruttura di supercalcolo sviluppata in decenni in Italia, tanto da averci reso il sesto Paese al mondo per potenza di calcolo, e che si prepara a crescere con l'inaugurazione a giugno di Lisa, un ampliamento del supercomputer Leonardo che si trova a Bologna, e con l'accensione a fine anno del primo computer quantistico italiano.
Mantenere questa posizione di rilievo a livello internazionale sarà possibile solo aumentando sia gli investimenti in formazione, sia il numero di laureati e tecnici nelle discipline Stem: "si stima che nelle Ict servano grosso modo 5 volte i laureati che abbiamo in questo momento", ha detto il direttore scientifico dell'Istituto Italiano di Tecnologia, Giorgio Metta. Serve una maggiore educazione anche per sviluppare coscienza del nostro ruolo: "le macchine sono gestite da operatori umani, il problema non è quanto sia pericolosa la macchina, ma la stupidità umana di chi la controlla, la nostra", ha aggiunto l'amministratore delegato e direttore generale di Leonardo Spa, Roberto Cingolani. In questa direzione va anche l'annuncio di un cambio di passo per la Fondazione Leonardo, previsto nei prossimi giorni. "Sulla nostra fondazione filantropica - ha concluso - abbiamo rafforzato gli investimenti per realizzare contenuti e raccontare la scienza a tutti, grandi e piccoli".
A dare un contributo importante nella formazione sono proprio eventi come RomeCup, organizzato da 17 anni da Fondazione Mondo Digitale e che vede quest'anno la partecipazione di quasi 4.000 studenti impegnati in una 3 giorni ricchissima di attività che spaziano dai laboratori didattici, hackaton, aree dimostrative, panel e le immancabili gare di robotica: "un grande momento formativo per tutti i giovani, da quelli delle scuole elementari fino a chi si affaccia nel mondo del lavoro, persino per chi ha già intrapreso un'attività imprenditoriale", ha concluso Mirta Michilli, direttrice generale di Fondazione Mondo Digitale.
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