Si chiama HybriBot, il robot 'seminatore' realizzato con farina e avena per facilitare la riforestazione: pesa appena 60 milligrammi e al suo interno può ospitare semi naturali di diverse piante, che poi deposita insinuandosi tra le fessure del suolo. Testato in diversi terreni, dalla sabbia al terriccio, è già riuscito a far germogliare con successo piantine di pomodoro, cicoria e salcerella, uno dei fiori preferiti dalle api.
Il lavoro nasce nell'ambito del progetto europeo i-Seed, coordinato da Barbara Mazzolai di Iit, e dell'ecosistema dell'innovazione Raise (Robotics and AI for Socio-economic Empowerment), finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in Italia.
Il robot bioispirato, per cui è stata depositata la richiesta di brevetto, è composto da una capsula biodegradabile di 60 milligrammi di peso, realizzata partendo dalla farina (grazie a tecniche di micro-fabbricazione 3D) e ricoperta di etilcellulosa, per conferire impermeabilità e stabilità. Alla capsula sono state attaccate le due appendici naturali del frutto dell'avena, che reagiscono alla presenza di umidità nell'aria. Quando ruotano, le appendici si incrociano e nell'intersezione accumulano energia elastica che, una volta rilasciata, muove la capsula nel terreno. Il movimento di HybriBot, quindi, non è supportato da batterie o altri sorgenti di energia aggiuntive.
L'utilizzo di materiali biodegradabili e di origine vegetale rende HybriBot un dispositivo a basso impatto ambientale, innocuo anche nell'eventualità che un animale lo possa mangiare.
Hybribot, il robot seminatore fatto con farina e avena
Pesa 60 milligrammi, si muov nel terreno ed è utile per la riforestazione