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Arriva dalle lucciole un nuovo trattamento per l’epilessia

Messo a punto da gruppo di ricercatori italiani guidato da Iit

Redazione Ansa

Arriva dalle lucciole, più precisamente dal meccanismo grazie al quale riescono a generare luce, un nuovo possibile trattamento per l’epilessia, soprattutto per i pazienti che risultano refrattari ai farmaci: è stato messo a punto da un gruppo di ricercatori italiani coordinato da Fabio Benfenati dall’Istituto Italiano di Tecnologia, in collaborazione con l’Ospedale Policlinico San Martino e l’Università di Genova. L’innovativo approccio, nature.com/articles/s41467-024-49941-3">pubblicato sulla rivista Nature Communications, sfrutta la bioluminescenza delle lucciole per prevenire l’iperattività dei neuroni, tipica delle crisi epilettiche.

Con 550mila casi in Italia e oltre 50 milioni a livello globale, l'epilessia è una delle patologie neurologiche più diffuse, caratterizzata da un’eccessiva attivazione di alcuni neuroni, che alterano la normale funzionalità del cervello. Uno degli approcci più innovativi oggi disponibili per la sua cura si basa sull’optogenetica: questa tecnica modifica geneticamente i neuroni in modo da fargli produrre le opsine, proteine che si attivano in risposta alla luce. Questa strategia, però, richiede l’inserimento di fibre ottiche nel cervello, un intervento piuttosto invasivo.

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