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Come in Star Trek, diagnosi e terapia con una bacchetta

E’ l’obiettivo della teranostica basata sulle micronde

Diagnosi e terapia con un solo strumento (fonte: Cnr-Ino)

Redazione Ansa

Come in Star Trek diagnosi e terapia in un solo strumento: è l’obiettivo della teranostica basate sulle micronde, una serie di nuove tecnologie che sfruttino questa tipologia di onde elettromagnetiche sia per analizzare e fare diagnostica, dal riconoscere un tumore o un ictus, e allo stesso tempo applicare la terapia, ad esempio colpire le cellule malate focalizzandovi fasci di energia. E’ uno dei temi di cui si è parlato in occasione della conferenza Rinem a Viareggio.

“Uno dei nostri obiettivi è quello di sviluppare dispositivi capaci di distruggere in modo selettivo, scaldando a circa 45 gradi, cellule tumorali che si trovano in punti difficili da intervenire per via chirurgica”, ha detto Piero Togniolatti, dell’Università dell’Aquila. Si tratta della cosiddetta ipertermia, una nuova tecnica terapica che inizia ora ad essere usata in alcuni paesi e che offre alcuni importanti vantaggi rispetto, ad esempio, le più classiche terapie radio. “Nel nostro caso stiamo lavorando a caschetti per trattare tumori cerebrali che hanno il vantaggio di essere dispositivi più economici e portatili, ma ovviamente ci sono anche alcune sfide da risolvere al meglio, ad esempio ridurre il riscaldamento delle superfici esterne, in questo caso la parte esterna della testa del paziente”, ha concluso Togniolatti.

“Dispositivi medici basati sulle micronde hanno il grande vantaggio di essere direttamente derivabili da tecnologie già mature, quelle delle telecomunicazioni, dunque molto economiche”, ha aggiunto Tommaso Isernia, dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. “E inoltre – ha aggiunto – a differenza della medicina nucleare, con le micronde quasi non abbiamo radiazioni o particelle pericolose”. Caratteristiche che stanno portando in molti a lavorare sullo sviluppo di dispositivi medici basati appunto su questa tipologia di onde elettromagnetiche, per molti aspetti più semplici da gestire. Ad esempio, realizzare caschetti portatili per le ambulanze capaci di fare in modo rapido una diagnosi e riconoscere in pochi istanti un’ischemia da un’emorragia cerebrale. “Si può aprire una grande varietà di strumenti piccoli e poco costosi sia per diagnostica che per terapia, la teranostica. Mi piace immaginare – ha concluso Isernia – che in futuro potremmo avere un unico strumento che faccia tutto questo nello stesso tempo, come in alcuni film di fantascienza”.

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