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Nasce l'intelligenza ibrida, tra umana e artificiale

È il Sistema 0, una versione potenziata del pensiero

E' agli inizi una rivoluzione che nasce dall'interazione fra l'intelligenza umana e quella artificiale (fonte: Kloner da GoodFon)

Redazione Ansa

E' stata chiamata 'Sistema 0' ed è la forma di intelligenza risultato dell'interazione fra quella umana e quella artificiale, destinata a potenziare le capacità del cervello umano a condizione di saperla governare. A teorizzarla è la ricerca nature.com/articles/s41562-024-01995-5">pubblicata sulla rivista Nature Human Behaviour, guidata dall'Università Cattolica di Milano e nata dalla collaborazione fra discipline diverse, dalla neuropsicologia all'informatica fino alla filosofia e alla linguistica.

Il Sistema 0 è una nuova forma di pensiero ibrido dalla portata potenzialmente rivoluzionaria, diverso sia dal pensiero intuitivo (Sistema 1) che dal pensiero analitico e riflessivo (Sistema 2). Tutto sta iniziando adesso e potenzialmente questo pensiero potrebbe segnare "un passo in avanti epocale nell'evoluzione della nostra capacità di pensare e prendere decisioni", osservano i coordinatori della ricerca Giuseppe Riva, direttore dello Humane Technology Lab dell'università Cattolica di Milano e del Laboratorio di tecnologia applicata per la Neuropsicologia presso l'Istituto Auxologico Italiano di Milano, e Mario Ubiali fondatore e Ceo della start-up Thimus. "Sarà compito dell'umanità - aggiungono - garantire che questo progresso sia utilizzato in modo da migliorare la nostra autonomia cognitiva, senza comprometterla".

Gli sviluppi di questo cambiamento appena iniziato dipendono infatti, avvertono i ricercatori, solo dalla capacità degli esseri umani di gestire l'interazione con l'intelligenza artificiale. "Il rischio è di affidarsi troppo al Sistema 0 senza esercitare un pensiero critico. Se ci limitassimo ad accettare passivamente le soluzioni offerte dall'intelligenza artificiale - osservano - potremmo perdere la nostra capacità di ragionare autonomamente e di sviluppare idee innovative. In un contesto sempre più dominato dall'automazione, è fondamentale che gli esseri umani continuino a interrogarsi e a mettere in discussione i risultati generati dall'Ia".

Quello che è chiaro è che "il 'Sistema 0' non potrà mai sostituirsi alla nostra capacità di pensiero critico, ma solo aiutarla", scrive il gruppo di ricerca, del quale fanno parte anche Massimo Chiriatti del gruppo Infrastructure Solutions Group di Lenovo, Marianna Ganapini del dipartimento di Filosofia dello Union College a New York, Enrico Panai della Facoltà di Lingue straniere e linguaggio della scienza dell'Università Cattolica di Milano.

Se l'Ia giocherà il ruolo di un gigantesco hard disk esterno, capace di fornire enormi quantità di dati e con una potente capacità di calcolo, dovrà essere il pensiero umano a interpretare i dati e a organizzare le informazioni. Lo spirito critico è indispensabile anche per una continua verifica della trasparenza dei sistemi di Ia e per continuare a governare i propri comportamenti.

La scommessa è riuscire a controllare il fenomeno e sfruttarne gli aspetti positivi, come il potenziamento della capacità di risolvere rapidamente problemi complessi e di analizzare enormi quantità di dati.

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