Proprio come degustatori esperti, due algoritmi e hanno imparato ad ‘annusare’ il whisky, riconoscendone con elevata precisione l’origine e le note aromatiche principali. Sono stati messi a punto dal gruppo guidato dall’Istituto tedesco Fraunhofer che si occupa di tecnologie per l’imballaggio e la lavorazione degli alimenti.
L’aroma è determinato da una complessa miscela di composti odorosi e ciò rende molto difficile prevedere le caratteristiche aromatiche di un whisky partendo solo dalla sua composizione a livello molecolare. Per questo compito vengono spesso utilizzati dei gruppi di esperti, ma si tratta di un metodo spesso impreciso e che richiede anche un notevole investimento in termini di tempo, denaro e formazione dei partecipanti.
Alla ricerca di un metodo alternativo, i ricercatori guidati da Andreas Grasskamp hanno messo a punto due algoritmi: uno, chiamato OWSum, in grado di predire gli odori basandosi sulla composizione molecolare e una rete neurale artificiale. Entrami sono stati messaìi alla prova con sette whisky americani e nove scozzesi, quindi i risultati sono poi stati confrontati con quelli ottenuti da 11 esperti.
In oltre il 90% dei casi, gli algoritmi sono stati in grado di stabilire correttamente l’origine del distillato e hanno identificato le cinque note aromatiche principali in modo più accurato di qualsiasi assaggiatore umano: l’aroma di caramello è quello che contraddistingue maggiormente i whisky americani, mentre per quelli scozzesi prevalgono note di mela e di affumicato.
Due algoritmi sanno degustare il whisky
Riescono a riconoscerne origine e aroma