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In Italia serve più formazione digitale

Lio (Accenture), dai neolaureati fino agli AD, a CyberTech Europe a Roma

Redazione Ansa

Aumentare la formazione in Intelligenza Artificiale, cybersicurezza e digitale a tutti i livelli, dai neolaureati agli amministratori delegati: a dirlo è Teodoro Lio, amministratore delegato di Accenture a margine delle'evento CyberTech Europe a Roma.
“La vera sfida di oggi e del futuro è quella di riuscire a stare dietro alla rapida, sempre più, sequenza di innovazioni in ambito digitale”, ha detto Lio sottolineando come Accenture stia investendo 3 miliardi di dollari nel settore.

“L’IA generativa – ha aggiunto – è l’attuale frontiera, ma ce ne saranno sempre di nuove e serve continuamente aggiornare le skill, sia in modo verticale, su specifici temi come la cybersicurezza, che in modo orizzontale, ossia il sapersi ad esempio interfacciare con gli agenti AI, ossia strumenti AI ancora più potenti perché capaci non solo di assisterci come fanno oggi ma anche agire nel mondo reale o digitale”.

A questo si aggiunge una carenza strutturale di neolaureati nel settore Stem a livello globale, problema ancor più marcato nel nostro paese dove nonostante l’aumento percentuale di nuovi studenti, per questioni demografiche non cresce allo stesso modo il numero assoluto di laureati di cui ci sarebbe bisogno.

“Siamo in Italia la realtà che assume il maggior numero di specialisti del settore, circa 3-4mila ogni anno, ma per trovare il personale necessario non è facile, dobbiamo quasi inseguirlo”, ha aggiunto Lio. E proprio per rispondere a queste esigenze Accenture ha anche lanciato una piattaforma che si avvale anche della IA per aggiornare in modo rapido, personalizzato e su larga scala le competenze dei talenti di tutto il mondo.

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