Continua a crescere la fiducia degli adolescenti italiani nella scienza, tanto che il 29% sogna di intraprendere una carriera scientifica, quasi il triplo rispetto al 2017 in epoca pre-Covid. Lo rivela l'indagine campionaria nazionale su quasi 5.
L’indagine si è focalizzata su cinque temi: l’interesse dei giovani per la scienza, le loro opinioni, l’attività scolastica e gli orientamenti disciplinari, le carriere future, il rapporto con l’ambiente.
Il dato più significativo che emerge è la crescente fiducia nella scienza rilevata negli ultimi dieci anni: tra il 2014 e il 2023 è infatti aumentata considerevolmente la percentuale di chi ritiene indispensabile il contributo della conoscenza scientifica per affrontare malattie importanti e diffuse. Studenti e studentesse indicano con maggiore convinzione le potenzialità offerte dalla scienza e dalla tecnologia per le nuove generazioni. La maggior parte dei giovani ritiene che le scienze migliorino la qualità di vita: la percezione è più positiva nei ragazzi che nelle ragazze, e soprattutto tra gli studenti dei licei rispetto a quelli che frequentano istituti tecnici e professionali.
Anche per quanto riguarda l’influenza della scienza sul nostro stile di vita, si è riscontrato un notevole aumento delle risposte positive tra il 2014 e il 2023. "La fiducia espressa, però, non è incondizionata", precisano gli autori del libro. "Si riconoscono infatti alcuni elementi di criticità quando si sostiene che la scienza e la tecnologia cambino troppo velocemente il nostro stile di vita. Lo sviluppo scientifico e tecnologico propone spesso ritmi, strumenti e modi di vivere che a volte disorientano".
Come fonti di apprendimento scientifico i giovani usano prevalentemente Internet e la televisione, ma quasi quattro su dieci vorrebbero avere più lezioni di scienze a scuola. Otto studenti su dieci hanno anche espresso il desiderio di avere più ore dedicate a esperimenti e attività pratiche durante l’insegnamento delle materie scientifiche.
Triplicati i giovani aspiranti scienziati dopo il Covid
Studenti fiduciosi nella scienza, ne vorrebbero di più a scuola