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Sempre più tartarughe femmine, colpa anche degli inquinanti

Alterano lo sviluppo degli embrioni, come il clima che cambia

Redazione Ansa

Se nascono sempre meno maschi dalle nidiate di tartarughe marine, la colpa non e' solo colpa del riscaldamento globale: pure alcuni inquinanti ambientali prodotti dall'uomo possono aggravare lo squilibrio tra i due sessi portando a una maggiore femminilizzazione degli embrioni. Lo indica uno studio frontiersin.org/articles/10.3389/fmars.2023.1238837/full">pubblicato sulla rivista Frontiers in Marine Science dalla Griffith University in Australia.

I ricercatori guidati da Arthur Barraza hanno studiato gli effetti dell'inquinamento sullo sviluppo delle tartarughe marine verdi (Chelonia mydas, nella lista rossa delle specie a rischio estinzione) in un sito di monitoraggio sull'Isola Heron, un piccolo isolotto nella Grande Barriera Corallina meridionale, dove ogni anno vanno a nidificare tra le 200 e le 1.800 femmine. In questa localita' nascono mediamente due o tre femmine per ogni maschio, dunque c'e' un rapporto tra i due sessi piu' bilanciato rispetto altre regioni vicine all'equatore (dove per ogni maschio nascono centinaia di femmine).

Gli studiosi sono andati a raccogliere le uova appena deposte in 17 nidi e le hanno rimesse sotto la sabbia vicino a delle sonde in grado di registrare la temperatura all'interno del nido e sulla superficie della spiaggia. Al momento della schiusa, hanno determinato il sesso dei cuccioli e i livelli di 18 sostanze inquinanti inclusi metalli pesanti (come cadmio e antimonio) e contaminanti organici che si legano ai recettori degli ormoni femminili mimandone l'azione. Queste sostanze vengono solitamente accumulate dalle tartarughe femmine nei siti di foraggiamento e man mano che le uova si sviluppano, vanno ad accumularsi nel fegato degli embrioni.

I risultati hanno dimostrato che dalle uova sono usciti prevalentemente esemplari di sesso femminile, e il loro numero ero maggiore tanto piu' erano alti i livelli di inquinanti rilevati nel fegato.

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