Rubriche

Il 'canto' delle barriere coralline cambia con la Luna

Scoperta utile per monitorare la salute di questi ecosistemi

La comunità di pesci che vive nella barriera corallina delle Hawaii (fonte: Lauren Freeman, CC-BY 4.0)

Redazione Ansa

Il 'canto' delle barriere coralline cambia con la luna: a seconda della luce notturna, infatti, si modifica l'attività biologica di pesci e invertebrati che albergano tra i coralli. Lo dimostra uno studio condotto alle Hawaii dai ricercatori del Naval Undersea Warfare Center della Marina degli Stati Uniti. I risultati, pubblicati sulla rivista Plos One, forniscono indicazioni preziose per sfruttare i suoni nel monitoraggio della salute di questi ecosistemi sempre più minacciati dal cambiamento climatico.

Il vantaggio del monitoraggio acustico sta nel fatto che gli organismi che popolano la barriera corallina emettono suoni continuamente, anche durante la notte quando il buio impedisce di condurre ispezioni visive. Per interpretare al meglio i dati raccolti, però, bisogna sapere se questo 'canto' corale subisce delle variazioni fisiologiche nel corso della notte.

Per scoprirlo, i ricercatori statunitensi hanno condotto dei rilevamenti in diversi siti delle Hawaii. I risultati dimostrano che le diverse comunità di organismi viventi della barriera corallina reagiscono rapidamente alle variazioni notturne della luce ambientale: i loro suoni cambiano in modo significativo tra il sorgere e il tramontare della luna. In particolare, si è riscontrato che al chiaro di luna aumentano i suoni dei pesci costituiti da treni di impulsi ad alta frequenza (0,5-1,5 kHz), mentre diminuiscono i suoni degli invertebrati (2-20 kHz) e i vocalizzi a bassa frequenza dei pesci (0,1-0,3 kHz).

Questa scoperta suggerisce che il sorgere e il tramontare della luna innescano cambiamenti periodici nelle interazioni che avvengono nella barriera corallina. In futuro, il monitoraggio acustico di questi ecosistemi potrebbe essere migliorato confrontando i suoni registrati durante le ore al chiaro di luna e al buio, in modo da ricavare indicatori che possano rivelare precocemente eventuali alterazioni nell'abbondanza relativa delle diverse specie presenti.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it