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La nave Gaia Blu nel Tirreno alla scoperta di montagne sottomarine

Parte la nuova missione Pelaseam, durerà circa 2 settimane

La campagna punta ad acquisire informazioni preziose sulle due montagne e sul loro ruolo (fonte: Pixabay)

Redazione Ansa

Di ritorno dalla campagna tra Sicilia e Mar Ionio per raccogliere dati sulla distribuzione del plancton, la nave Gaia Blu del Consiglio Nazionale delle Ricerche è pronta per una nuova missione: il 23 luglio parte dal porto di Napoli alla scoperta di due montagne sottomarine del Mar Tirreno chiamate Vercelli e Vavilov, due ecosistemi unici ancora poco conosciuti che costituiscono un laboratorio naturale.

La campagna Pelaseam, della durata di circa due settimane, è coordinata dall’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine del Cnr di Ancona, e vede la partecipazione  degli Istituti di Scienze Marine e di Scienze Polari sempre del Cnr, oltre a Università Politecnica delle Marche, Università di Palermo e Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - Ogs.

La campagna punta ad acquisire informazioni preziose, che contribuiranno a una maggiore comprensione delle montagne sottomarine e del loro ruolo nel sostenere la biodiversità marina: questo permetterà di sviluppare strategie per la gestione sostenibile delle risorse.

“Affronteremo lo studio di questi particolari ambienti affiancando varie tecniche”, afferma Fabio Campanella dell’Irbim-Cnr, che coordina i ricercatori: “Analizzeremo, ad esempio, la composizione chimica e fisica dell’acqua effettuando campionamenti in prossimità delle due strutture sommerse, così da comprendere meglio le condizioni dell'ambiente marino. In parallelo, preleveremo campioni biologici attraverso retini da plancton, così da esaminare la biodiversità a vari livelli della catena alimentare marina".

"Inoltre – aggiunge Campanella – effettueremo osservazioni acustiche, ottiche e visive con tecniche avanzate, per studiare la fauna marina e le sue interazioni, e faremo campionamenti del Dna ambientale tramite la filtrazione dell’acqua, per identificare la comunità animale presente nelle immediate vicinanze di queste montagne”.

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