Per esempio, 2, 3 e 5 sono primi, mentre 4 e 6 non lo sono perché sono divisibili rispettivamente anche per 2 e per 2 e 3. C'è solo un numero primo pari ed è 2, perché tutti gli altri numeri pari sono divisibili per 2.
L’interesse dell’uomo per questi numeri speciali è antichissimo, addirittura millenario: nel 1960 è stato rinvenuto vicino a Ishango, presso il confine tra l'Uganda e il Congo, un osso di babbuino risalente al 20.000 A.C. circa. In una delle colonne in cui è suddiviso l’osso, compaiono 11, 13, 17 e 19 tacche. Non si sa se questi uomini preistorici conoscessero già i numeri primi, ma certo è anche strano pensare che le incisioni sull’osso siano state fatte a caso.
Al secondo millennio a.C, appartengono invece alcune tavolette e papiri che contengono alcune informazioni sui numeri primi. In ogni caso la prima traccia incontestabile di un vero studio dei numeri primi è costituita dagli Elementi del matematico greco Euclide, un libro composto tra il IV e il III secolo a.C., che fornisce un quadro completo delle conoscenze matematiche del tempo.
I numeri primi
Sono i mattoni della matematica