RAGAZZI

Gli uccelli dormono in volo

Ma sempre con un occhio aperto

Fregata minor delle Galapagos (fonte: BRJ INC)

Redazione Ansa

Gli uccelli schiacciano pisolini mentre sono in volo, ma lo fanno in modo singolare: come i delfini dormono con una metà del cervello alla volta e più raramente con tutte e due, per tenere sempre un occhio aperto in modo da evitare collisioni e mantenere la giusta rotta. Lo ha scoperto il gruppo coordinato da Niels Rattenborg, dell'Istituto tedesco Max Planck per l'Ornitologia a Seewiesen, che ha pubblicato il risultato su Nature Communications.

I ricercatori hanno misurato l'attività cerebrale di un uccello marino che nidifica sulle isole Galapagos, la fregata, che passa settimane a volare sull'oceano in cerca di cibo. Per determinare come questi uccelli dormono in volo, è stata registrata la loro attività cerebrale con un piccolo dispositivo posto sulla testa, che è servito a distinguere le fasi di veglia da quelle di sonno e anche quelle di sonno a onde lente (Sws) dal sonno con rapidi movimenti degli occhi (Rem).

Gli uccelli monitorati hanno volato anche per 10 giorni di seguito, percorrendo fino a 3.000 chilometri. Durante questo tempo, lo stesso dispositivo ha registrato anche i movimenti della testa, mentre un dispositivo Gps posto sulla schiena ha tracciato la posizione degli uccelli e l'altitudine raggiunta.

E' emerso così che questi uccelli restano svegli durante le ore di luce, all'attenta ricerca di pesci, ma al calar del sole alternano la veglia a pochi minuti di sonno. ''E' poco chiaro - ha osservato Rattenborg - il perché dormano così poco di notte, quando raramente mangiano''.

Tuttavia poiché è noto che questi uccelli seguono attentamente i movimenti delle correnti, anche di notte, per prevedere in quali punti si sposteranno i pesci, secondo gli autori è probabilmente questo il motivo per cui in volo dormono poco. E' stato scoperto inoltre che le fregate dormono con una metà del cervello alla volta (alternando i due emisferi), e raramente con tutte e due, per ''guardare dove vanno - ha detto Rattenborg - ed evitare collisioni''.

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