Il polpo Argonauta del Mediterraneo, celebre per il guscio simile a una conchiglia e che ispirò il romanzo di Jules Verne "Ventimila leghe sotto i mari", è l'unica specie italiana fra tra le cinque finaliste della competizione internazionale Mollusco dell'Anno, promossa dall'istituto Senckenberg e dal Museo di Storia naturale di Francoforte. La votazione online è in programma fino al 31 gennaio e il premio in palio è il sequenziamento del genoma della specie vincitrice.
Proposto dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, il polpo Argonauta è celebre per il suo guscio che ricorda una conchiglia e prende il nome dal mito greco degli Argonauti, eroi epici al centro di un avventuroso viaggio sulla nave Argo alla conquista del Vello d'oro. E' una specie che ha affascinato naturalisti, scrittori e pubblico sin dall'antichità. Gusci di Argonauta, per esempio, sono raffigurati anche in ceramiche del 3000 a.C.. La specie è stata candidata al riconoscimento da Fabio Crocetta, biologo marino della Stazione Zoologica Anton Dohrn, Istituto Nazionale di Biologia, Ecologia e Biotecnologie Marine, che ha recentemente rinvenuto un esemplare di Argonauta argo nel Golfo di Napoli, durante analisi di routine.
La specie ha uno stile di vita pelagico, ossia vive in mare aperto (a differenza della maggior parte dei cefalopodi) ed è originale anche per molti altri motivi che, in caso di vittoria, la mappa genetica potrebbe aiutare a comprendere. Il polpo Argonauta è innanzitutto, caratterizzata da un estremo dimorfismo sessuale, con le femmine che appaiono come grandi polpi e crescono fino a 30 centimetri e i maschi generalmente molto più piccoli, fino a 2 centimetri.
Gli Argonauti sono inoltre voraci predatori e usano i tentacoli per afferrare la preda e trascinarla verso la bocca, dove la mordono, iniettando il veleno prodotto dalla ghiandola salivare.
Il polpo Argonauta candidato 'Mollusco dell'anno'
Unica specie italiana tra le finaliste della gara internazionale