Registrata per la prima volta l'attività cerebrale di polpi vigili e liberi di muoversi: si tratta di un passo importante per capire come il loro cervello controlla il comportamento e per scoprire le basi fondamentali dell'intelligenza e della cognizione. Lo studio è pubblicato sulla rivista Current Biology da un team internazionale guidato dall'Istituto di Scienza e Tecnologia di Okinawa (Oist). Tra gli autori anche la zoologa Anna di Cosmo dell'Università di Napoli Federico II.
“Se vogliamo capire come funziona il cervello, i polpi sono gli animali perfetti da studiare rispetto ai mammiferi: hanno un cervello grande, un corpo unico e capacità cognitive avanzate che si sono sviluppate in modo completamente diverso da quelle dei vertebrati", spiega la prima autrice dello studio Tamar Gutnick dell'Oist. Misurare le onde cerebrali dei polpi si è rivelata una vera impresa perché non hanno un cranio su cui ancorare l'apparecchiatura di registrazione. "I polpi hanno otto potenti braccia ultra flessibili che possono raggiungere ogni parte del loro corpo", sottolinea Gutnick. "Se li avessimo collegati a dei cavi, se li sarebbero immediatamente strappati via, quindi avevamo bisogno di un modo per tenere l'attrezzatura fuori dalla loro portata, mettendola sotto la loro pelle". I ricercatori hanno optato per dei registratori piccoli e leggeri, originariamente progettati per tracciare l'attività cerebrale degli uccelli in volo. I dispositivi sono stati riadattati per renderli impermeabili, pur restando abbastanza piccoli per entrare facilmente all'interno dei polpi. Le batterie hanno consentito fino a 12 ore di registrazione continua mentre i polpi venivano ripresi dalle telecamere.
"Questo è uno studio fondamentale, ma è solo il primo passo", afferma Michael Kuba, che ha guidato il progetto presso l'Unità di Fisica e Biologia dell'Oist e che ora continua presso l'Università di Napoli Federico II. “I polpi sono così intelligenti, ma al momento sappiamo così poco su come funzionano i loro cervelli. Questa tecnica significa che ora abbiamo la possibilità di scrutare nel loro cervello mentre svolgono compiti specifici. È davvero entusiasmante".
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