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Dinosauro con super sensi, avrebbe potuto vivere sottoterra

L'ipotesi scaturita dalla Tac dal cranio

Rappresentazione artistica di una famiglia di tescelosauri che esce allo scoperto per cercare cibo (fonte: Anthony Hutchings)

Redazione Ansa

Alcuni dinosauri potrebbero essersi adattati a vivere anche in ambienti sotterranei: a suggerire questa nuova ipotesi è la Tac del cranio di un dinosauro erbivoro americano, chiamato Willo, che avrebbe avuto capacità sensoriali simili a quelle degli animali che vivono sotto terra. I risultati dello studio sono nature.com/articles/s41598-023-45658-3">pubblicati sulla rivista Scientific Reports dai ricercatori della North Carolina State University.

Willo è un esemplare di Thescelosaurus neglectus vissuto in Nord America circa 66 milioni di anni fa, appena prima dell'estinzione di massa di fine Cretaceo. Era un erbivoro corpulento, con becco e coda rigida: dall'analisi dei suoi resti, conservati al Museo di scienze naturali del North Carolina, si è dedotto che fosse lungo 3,6 metri e che pesasse circa 340 chilogrammi.

I ricercatori guidati da David Button hanno sottoposto il suo cranio a una Tac per ricostruire i tessuti molli persi durante il processo di fossilizzazione, come quelli del cervello e dell'orecchio interno. Confrontando queste strutture con quelle di altri dinosauri e di animali attualmente viventi, è emerso che Willo aveva un cervello non troppo sviluppato, ma era dotato di capacità sensoriali molto particolari. Bilanciava infatti il suo scarso udito con un olfatto molto potente e un forte senso dell'equilibrio.

Secondo le ricostruzioni degli esperti, l'udito di Willo era abbastanza limitato: poteva percepire il 15% delle frequenze udibili dall'orecchio umano e il 4-7% di quelle udite da cani e gatti. Percepiva soprattutto suoni dalle basse frequenze sovrapponibili a quelle della voce del T-rex. “Questo non ci dice che i tescelosauri si fossero adattati a sentire i vocalizzi dei T. rex, ma certamente poteva essere utile sapere quando un grande predatore si aggirava nella zona", spiega la paleontologa Lindsay Zanno. "Più interessante per noi è stato il fatto che queste particolari carenze sono spesso associate agli animali che trascorrono del tempo sottoterra”.

Le analisi hanno inoltre svelato che "i bulbi olfattivi, ovvero le regioni del cervello che elaborano gli odori, erano molto ben sviluppati nel Thescelosaurus", aggiunge Button. “Erano relativamente più grandi di quelli di qualsiasi altro dinosauro che conosciamo e simili a quelli degli alligatori viventi, che possono sentire l’odore di una goccia di sangue a chilometri di distanza. Thescelosaurus potrebbe aver usato il suo senso dell'olfatto altrettanto potente per trovare cibi vegetali sepolti, come radici e tuberi. Aveva anche un senso dell’equilibrio insolitamente ben sviluppato, che lo aiutava a determinare la posizione del corpo nello spazio tridimensionale, un’altra caratteristica spesso riscontrata negli animali scavatori”.

"Anche se non possiamo dire con certezza che questi dinosauri vivessero parte della loro vita sottoterra - sottolinea Button - sappiamo che i loro antenati lo facevano. Questo fatto, insieme alla loro combinazione unica di capacità sensoriali, suggerisce fortemente che il Thescelosaurus neglectus avesse comportamenti simili”.

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