Il segreto dell'imbattibilità di certi campioni del calibro di Jannik Sinner o Max Verstappen potrebbe essere la vista super-veloce: alcune persone, infatti, hanno la capacità di percepire più input visivi al secondo rispetto ad altre, risultando più efficaci nelle performance che richiedono velocità, ad esempio nel tennis, nella Formula Uno, o più banalmente alla console di un videogioco. Lo dimostra uno studio del Trinity College di Dublino pubblicato sulla rivista Plos One.
La velocità con cui la nostra vista percepisce il mondo che ci circonda è definita come risoluzione temporale e, in un certo senso, assomiglia alla velocità di refresh con cui si aggiorna lo schermo del computer. I ricercatori dell'istituto di neuroscienze e del dipartimento di zoologia del Trinity College hanno cercato di capire quanto questa capacità varia da persona in persona e se a livello individuale può subire delle oscillazioni. Per farlo, hanno sottoposto un'ottantina di volontari a un test di percezione visiva che determina la frequenza massima alla quale una persona riesce a percepire lo sfarfallio di una luce intermittente: se la sorgente luminosa lampeggia a una frequenza superiore rispetto alla soglia dell'individuo, allora la luce verrà percepita come continua.
Dall'esperimento è emerso che alcune persone iniziano a vedere la luce fissa già a una frequenza di 35 lampeggi al secondo, mentre altre persone riescono ancora a percepire lo sfarfallio quando la luce lampeggia più di 60 volte al secondo.
"Abbiamo anche misurato la risoluzione temporale in più occasioni negli stessi partecipanti e abbiamo scoperto che, anche se c'è una variabilità significativa tra le persone, nei singoli individui il tratto sembra essere abbastanza stabile nel tempo", spiega il primo autore dello studio, Clinton Haarlem. Sebbene la risoluzione temporale visiva sia abbastanza stabile da un giorno all’altro, un’analisi post hoc ha dimostrato che potrebbe esserci una fluttuazione nel tempo leggermente maggiore nelle femmine rispetto ai maschi.
"Non sappiamo ancora come questa variazione nella risoluzione temporale visiva influenzi la nostra vita quotidiana, ma - aggiunge Clinton Haarlem - crediamo che le differenze individuali nella velocità di percezione possano diventare evidenti in situazioni ad alta velocità in cui è necessario localizzare o tracciare oggetti in movimento, come negli sport con la palla, o in situazioni in cui le scene visive cambiano rapidamente, ad esempio negli sport elettronici. Ciò suggerisce che alcune persone potrebbero avere un vantaggio rispetto ad altre prima ancora di aver preso in mano una racchetta da tennis per colpire la pallina o prima di aver preso un controller per tuffarsi in qualche mondo fantastico online".
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