Le raccontava ai suoi figli e adesso ai nipoti, le favole attorno alle quali il Nobel Giorgio Parisi ha riunito i bambini della scuola primaria 'Trento e Trieste', nel cuore di Roma, in sofferenza perché non ci sono stati iscritti in prima elementare.
"È importante che il centro di Roma non muoia, trasformandosi in un baraccone turistico", ha detto Parisi presentando il suo libro di fiabe 'La mosca verdolina e altre storie per chi non vuole dormire' (llustrato da Camilla Pintonato ed edito da Rizzoli).
"La scelta di presentare il libro nella scuola primaria dove mio nipote è alunno - ha detto Parisi - nasce da una scelta precisa: impegnarmi in prima persona affinché il centro storico di questa città continui ad essere un luogo vitale, ospitale e ricco di umanità. Per difendere l'identità dei quartieri del centro, evitando che si trasformino in impersonali zone di passaggio per il turismo di massa, è cruciale sostenere e valorizzare tutti i luoghi capaci di consolidare la cultura collettiva e il senso di comunità. Penso alle librerie, ai teatri, ma soprattutto alle scuole. Le scuole del centro devono essere rafforzate e aiutate a crescere: sono un presidio prezioso, perché senza cultura, senza scuole, non esiste futuro per il centro storico di Roma".
Le favole di Parisi, lette anche dai bambini, sono state le protagoniste di un dialogo vivacissimo fra il Nobel e i bambini, all'insegna dell'importanza di uguaglianza, gentilezza e amicizia. "Il libro contiene le favole che ho scritto, oltre trenta anni fa, per i miei figli, a cui si sono aggiunte quelle per i miei nipotini", spiega Parisi. "Prima di ogni favola, i nipotini non vogliono andare a dormire, chiacchierano con il nonno, fanno domande, non accettano la prima risposta che gli viene data. Vorrei che questo stesso spirito critico - ha detto Parisi - guidasse anche la progettazione dei servizi cittadini. Per governare la complessità di una grande metropoli, infatti, occorrono strategie di lungo periodo e processi realmente partecipativi. Un banco di prova importante sarà osservare come sarà gestita l'implementazione del piano scuole che inizia, finalmente, a lavorare nella direzione giusta: aprire le scuole durante i mesi estivi ospitando attività formative a sostegno dei bambini e delle bambine e delle loro famiglie. È un buon inizio, ma occorre fare molto di più".
Parisi, le sue favole per salvare una scuola, iniziativa a Roma
Il Nobel: 'tenere vivo il centro della Capitale'