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Il più antico fossile di girino era un gigante di 16 centimetri

Risale a 161 milioni di anni fa, ancora visibili la testa, gli occhi e una zampa

Rappresentazione artistica di girini e di esemplari adulti di Notobatrachus degiustoi nel Giurassico (fonte: Gabriel Lío)

Redazione Ansa

Risale al Giurassico il più antico dei girini: è stato trovato in Patagonia un fossile che risale a 161 milioni di anni fa e sono ancora ben visibili la testa e gli occhi, la maggior parte del corpo, una zampa e parte della coda. Era lungo ben 16 centimetri e si trovava nelle ultime fasi della metamorfosi, pronto a diventare un adulto e a nature.com/articles/s41586-024-08055-y">descriverlo sulla rivista Nature è la ricerca coordinata da Mariana Chuliver, dell’Università argentina Maimónides di Buenos Aires.

I più antichi fossili di rane e rospi, un gruppo di anfibi senza coda noti come anuri, risalgono a circa 215 milioni di anni fa, nel tardo Triassico, ma i fossili di girini finora scoperti non andavano oltre 145 milioni di anni fa. Il girino appena scoperto in Patagonia apparteneva alla specie Notobatrachus degiustoi, una delle specie estinte di anuri più note, i cui individui raggiungevano una lunghezza di circa 20 centimetri.

Un gigantismo che si è verificato più volte nella storia evolutiva degli anuri (gli attuali rospi delle canne possono raggiungere anche i 24 centimetri) ma a stupire sono le dimensioni del girino perchè suggerisce che i Notobatrachus degiustoi sono stati una delle poche specie in cui sia i girini che gli adulti erano  molto grandi.

 

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