Fotocamere che si bloccano davanti ai volti asiatici perché programmate a riconoscere quelli caucasici. Algoritmi per il servizio taxi che in caso di emergenza aumentano le tariffe in risposta alla crescita della domanda.
"Ritengo che sia un dovere per un'università tecnica, tra le prime in Europa, affrontare il cambiamento introdotto dalle nuove tecnologie partendo dall'etica, da un punto di osservazione privilegiato che integra gli aspetti ingegneristici e progettuali con il pensiero filosofico e l'analisi sociologica", commenta il rettore, Ferruccio Resta.
"Il corso sarà tenuto da un filosofo e cercherà di far emergere negli studenti un atteggiamento critico che permetta di riconoscere potenzialità e rischi delle tecnologie d'avanguardia sviluppate anche qui al Politecnico", aggiunge Paolo Volonté, docente di sociologia e coordinatore di 'Meta', il tavolo di lavoro interdisciplinare in cui docenti e ricercatori di tutti i dipartimenti dell'ateneo lavorano per promuovere la nuova attenzione alle implicazioni etiche e sociali della tecnologia.
"Nel corso 'Ethics for Technology', cominciato questa settimana con una sessantina di studenti, non pretendiamo di insegnare le risposte, ma di aiutare gli studenti a porsi le domande", continua Volonté. "Le tecnologie, sempre più pervasive, non sono meri strumenti neutrali: possono condizionare la nostra vita, anche in maniera discutibile.
La necessità di una maggiore attenzione agli aspetti etici sta emergendo gradualmente nell'opinione pubblica e ora anche i tecnologi iniziano a rendersene conto. Bisogna intervenire oggi sulla loro formazione perché pongano attenzione ai temi etici fin dalla progettazione delle tecnologie di domani".
Ingegneri a scuola di etica per tecnologie a misura d'uomo
Partito il primo corso in Italia, al Politecnico di Milano