Arriva in aula alla Camera il disegno di legge delle polemiche, quello che regola il settore dell'agricoltura biologica. La sua approvazione è attesa con ansia e sollecitata fortemente dalle associazioni agricole, che considerano il provvedimento un passo cruciale per fissare norme e standard per un settore in rapido sviluppo, ma il mondo scientifico sta chiedendo da mesi di eliminare dal testo ogni riferimento all'agricoltura biodinamica, considerata una pratica priva di fondamenti scientifici e che rasenta superstizione ed esoterismo.
Approvato in Senato il 20 maggio 2021, il Ddl "Agricoltura con metodo biologico" era approdato alla Camera nella seconda metà di giugno, con l'esame da parte della Commissione Agricoltura. I riferimenti all'agricoltura biodinamica sono contenuti negli articoli 1, 5 e 8 del Ddl e sono questi che la comunità scientifica nei mesi scorsi ha chiesto più volte di modificare. In questi mesi, però, nessuna modifica è stata apportata al testo del Ddl, la cui prima firmataria è l'on. Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva nella Commissione Agricoltura della Camera.
Parisi, il Parlamento voti con competenza
"È fondamentale che in Italia si consolidi la cultura politica, affinché i nostri rappresentanti al Parlamento votino con conoscenza e competenza sulle questioni che sono chiamati ad affrontare", rileva il Nobel Giorgio Parisi.
Votare con conoscenza e competenza, prosegue, "vuol dire anche chiedere a chi le conoscenze le ha di metterle a disposizione delle Istituzioni, come accade ad esempio negli Stati Uniti, dove il Congresso ricorre in modo strutturato alla consulenza del mondo scientifico quando deve decidere su questioni delicate e tecniche. Se così fosse anche in Italia, le norme sull'agricoltura biodinamica non sarebbero arrivate neppure in discussione".
"Sono favorevole all'agricoltura biologica, ma la Biodinamica è altra cosa", rileva Parisi. "Inserirla nella legge che regola il settore ha due significati negativi. Il primo culturale, l'altro economico". Riconoscendola, infatti, "il Parlamento afferma la validità di metodi previsti da Steiner come l'uso di letame maturato nelle corna di vacca, oppure di fiori di Achillea sepolti per mesi nella vescica di cervo maschio". Parisi rileva inoltre che il marchio 'Biodinamica' "è di proprietà di una società multinazionale con fine di lucro, la Demeter Int., che con il riconoscimento legislativo acquisisce un vantaggio competitivo rilevante rispetto ai tanti agricoltori che con serietà, onestà e sacrificio si sforzano di rispettare i disciplinari dell'agricoltura biologica".
Il Nobel cita inoltre "la chiara presa di posizione contro la biodinamica di un autorevole divulgatore come Piero Angela": dimostra che "anche la parte migliore del Paese è contraria alla diffusione di teorie pseudo scientifiche".
"Mi auguro per il bene del Paese - conclude Parisi - che la Camera rifletta su queste considerazioni, eliminando dalla meritoria legge sull'agricoltura biologica ogni riferimento alla biodinamica".
Cattaneo, se approvato così il Ddl promuoverebbe il pensiero magico in una legge dello Stato
"Nonostante il tempo trascorso dall'approvazione in Senato, il testo arriva in Aula senza che sia stata apportata la modifica richiesta alla Commissione Agricoltura da tutte le maggiori società scientifiche italiane di area e da più di 35mila ricercatori e cittadini interessati alla scienza: eliminare dal primo articolo quell'equiparazione", rileva la . senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo.
"Se anche non fossero sufficienti i dati messi a disposizione dagli esperti del settore circa la mancanza di prove scientifiche di efficacia di preparati a base di corni di vacca riempiti di letame, fiori di achillea, vesciche di cervo e carcasse di topo, e se anche nessuno dei colleghi deputati avesse visto il recentissimo servizio Rai in cui Piero Angela si esprime sull'assoluta inconsistenza scientifica delle pratiche 'biodinamiche' e sul giro d'affari che vi si accompagna, vorrei segnalare al Parlamento quanto recentemente sottolineato dal Comitato per la Legislazione e dall'Ufficio Legislazione straniera della Camera. Ossia che, se questo ddl fosse approvato senza modifiche, l'Italia sarebbe il primo tra i maggiori Paesi europei a promuovere il pensiero magico in una legge dello Stato".
"Si andrebbe inoltre - precisa - a equiparare l'agricoltura biologica, normata da precisi obblighi e definizioni di legge, uniformi in Europa e in Italia, con una pratica che non gode di una definizione univoca di legge, né tra gli addetti ai lavori, e segue disciplinari di enti privati, che con questa equiparazione acquisirebbero una legittimazione ufficiale nella legge italiana". Per la senatrice "appartiene ad un mondo incapace di interpretare la realtà su basi scientifiche - conclude la senatrice a vita - la scelta del Parlamento di approvare una legge che riconosce esplicitamente una pratica fondata su rituali esoterici e astrologici, tanto più in un periodo di emergenza sanitaria in cui è universalmente condivisa l'importanza di legiferare in forza di dati basati sulle evidenze".
Antonelli (Accademia dei Lincei), equiparare biodinamico a biologico è una forzatura giuridica
"La capacità di un Paese di crescere e svilupparsi si misura anche attraverso la capacità di tutti i cittadini di analizzare e comprendere i fenomeni del reale in base al metodo critico. Sottoponendo cioè a valutazione idee, proposte, teorie attraverso un'analisi rigorosa basata sulle conoscenze e sulle esperienze", osserva il presidente dell'Accademia dei Lincei, Roberto Antonelli.
"Questa premessa - rileva - è essenziale per far riflettere i deputati chiamati a votare la legge sull'agricoltura biologica sulla necessità di non dare legittimità alla biodinamica, basata su una serie di metodi di coltivazione elaborati da Rudolf Stern, un esoterista che sostiene tra l'altro l'uso di letame maturato nelle corna di vacca, dei fiori di Achillea sepolti nella vescica dei cervi maschi e altre astrusità del genere".
Per Antonelli "equiparare la Biodinamica, che è un marchio registrato di un'azienda multinazionale con fini di lucro, con l'agricoltura biologica sarebbe una forzatura giuridica e una dimostrazione di mancanza di cultura scientifica".
Il presidente dei Lincei osserva infine che "già nei mesi passati l'Accademia, insieme al premio Nobel Giorgio Parisi, alla scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo, alle principali organizzazioni scientifiche italiane, ha segnalato ai parlamentari la necessità di evitare questo errore. L'Accademia Nazionale dei Lincei rinnova questo invito e si dichiara pronta a offrire al Parlamento le proprie competenze per il bene del Paese".
Accademia dei Georgofili, torniamo indietro secoli
"Da georgofilo e uomo di scienza provo un grande disagio nel dover prendere atto che un disegno di legge del nostro Parlamento tratti di equiparazioni assolutamente insostenibili sul piano scientifico e che sembrano riportarci indietro di secoli. Ma, soprattutto, avverto la mancanza di un dibattito sulla visione strategica complessiva del settore agricolo del nostro Paese, chiamato ad affrontare sfide senza precedenti", afferma Massimo Vincenzini, presidente dell'Accademia dei Georgofili.
"Progettare il futuro a forza di nuovi aggettivi, qualunque essi siano - aggiunge - è vera scelleratezza, poiché distoglie l'attenzione dai problemi reali dell'agricoltura e dalle molteplici emergenze a cui solo l'agricoltura nella sua interezza è chiamata a rispondere, dalla produzione di materie prime alimentari all'integrazione delle diverse filiere".
Sull'agricoltura biodinamica Vincenzini sottolinea che "i suoi tradizionali presupposti non appartengono al pensiero scientifico e alcuni prodotti, che ancora oggi vengono consigliati agli agricoltori desiderosi di immettere sul mercato alimenti biodinamici, sono ottenuti con procedure che contrastano con le basi scientifiche consolidate".
"L'agricoltura biodinamica - prosegue il presidente dei Georgofili - ha le sue origini nelle teorie sviluppate da Rudolf Joseph Lorenz Steiner, un teosofo esoterista austriaco nato nel 1861, quando in Biologia era ancora imperante la teoria della 'generazione spontanea', contro cui si sono impegnati, con esperimenti dai risultati inoppugnabili, due illustri scienziati italiani quali Francesco Redi e Lazzaro Spallanzani, rimasti purtroppo inascoltati, perché alcune credenze popolari, specialmente quelle convintamente abbracciate su base fideistica, sono difficili da estirpare, anche se poste di fronte alle più solide evidenze scientifiche".