A rendere urgente l’assetto giuridico è anche la crescente importanza dell’Italia dello spazio, ha aggiunto Urso citando i risultati ottenuti dal nostro Paese nella Conferenza Ministeriale dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) del novembre scorso: “l’Italia ha sempre più un ruolo da protagonista” grazie alle “grandi capacità della sua industria”, fatta di grandi imprese e Pmi: “c’è - ha osservato - un ecosistema nazionale dinamico e complesso”.
In particolare Urso ha citato “la precisa scelta politica” dell’Italia di firmare, in apertura della Ministeriale, l’accordo sui lanciatori firmato con Francia e Germania. Anche il contributo italiano all’Esa deciso nella Ministeriale, pari a 3,1 miliardi in cinque anni, “conferma l’Italia come terzo Paese contributore al budget dell’Esa”, dopo Francia e Germania.
Lanciatori, osservazione della Terra ed esplorazione sono le principali attività finanziate dal nostro Paese, ha detto ancora il ministro, accanto alla partecipazione a progetti europei di primi piano e che guardano al futuro, come il Secure Connectivity Programme 2023-2027, per connessione satellitari sicure e Moonlight, per un sistema di comunicazioni satellitari sulla Luna, così come la firma per i contratti della nuova costellazione Iride per l’osservazione della Terra e i cinque nuovi contratti del programma Copernicus di Esa e Commissione Europea.
La legge sullo spazio, ha detto ancora Urso, dovrà tenere conto dell’assetto geopolitico sia per quanto riguarda le forniture sia per la sicurezza dei dati satellitari. Ha infine rilevato che lo spazio è un settore duale e a questo proposito, ha concluso, è necessaria “una riflessione importante su come tutelare i dati in un quadro geopolitico che si è differenziato”.