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Urso, urgente riflessione sull’assetto giuridico sulle attività spaziali

Carta (Leonardo), colmare vuoto normativo in Italia

Redazione Ansa

“È urgente una riflessione sull’assetto giuridico” delle attività spaziali in Italia: lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, Autorità per il coordinamento delle politiche spaziali e aerospaziali, in apertura del convegno sul tema 'Una Legge italiana per lo Spazio', organizzato a Roma alla Camera, da Fondazione Leonardo, Università Sapienza e Bocconi School of management, in occasione della Giornata nazionale dello spazio. "Mi auguro una riforma a livello nazionale", ha detto.
È necessario “colmare un vuoto normativo in Italia” nel settore spaziale, sul modello di quanto è avvenuto in altri Paesi, come Francia, Germania, Lussemburgo e Giappone: ha aggiunto il presidente di Leonardo, Luciano Carta. Un quadro normativo, ha sottolineato, “permetterà al nostro Paese, che è fra i leader dello spazio, di operare con la certezza del diritto in un contesto di governance di riferimento”; potrà inoltre agevolare lo sviluppo dell’industria italiana nel settore spaziale, “anche attraverso partnership pubblico-privato”.
Dare un assetto giuridico allo spazio “dovrà rientrare in un successivo riordino della governance globale” del settore e potrà “fornire all’industria gli strumenti perché sia competitiva”, ha continuato il ministro Urso.

 A rendere urgente l’assetto giuridico è anche la crescente importanza dell’Italia dello spazio, ha aggiunto Urso citando i risultati ottenuti dal nostro Paese nella Conferenza Ministeriale dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) del novembre scorso: “l’Italia ha sempre più un ruolo da protagonista” grazie alle “grandi capacità della sua industria”, fatta di grandi imprese e Pmi: “c’è - ha osservato - un ecosistema nazionale dinamico e complesso”.

In particolare Urso ha citato “la precisa scelta politica” dell’Italia di firmare, in apertura della Ministeriale, l’accordo sui lanciatori firmato con Francia e Germania. Anche il contributo italiano all’Esa deciso nella Ministeriale, pari a 3,1 miliardi in cinque anni, “conferma l’Italia come terzo Paese contributore al budget dell’Esa”, dopo Francia e Germania.

Lanciatori, osservazione della Terra ed esplorazione sono le principali attività finanziate dal nostro Paese, ha detto ancora il ministro, accanto alla partecipazione a progetti europei di primi piano e che guardano al futuro, come il Secure Connectivity Programme 2023-2027, per connessione satellitari sicure e Moonlight, per un sistema di comunicazioni satellitari sulla Luna, così come la firma per i contratti della nuova costellazione Iride per l’osservazione della Terra e i cinque nuovi contratti del programma Copernicus di Esa e Commissione Europea.

La legge sullo spazio, ha detto ancora Urso, dovrà tenere conto dell’assetto geopolitico sia per quanto riguarda le forniture sia per la sicurezza dei dati satellitari. Ha infine rilevato che lo spazio è un settore duale e a questo proposito, ha concluso, è necessaria “una riflessione importante su come tutelare i dati in un quadro geopolitico che si è differenziato”.

“Le buone leggi sono parte del sistema competitivo di un Paese”, ha detto l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo. “Bisogna mettere perizia e coraggio in una visione e in una strategia per fare cose che ci divertono in quanto difficili”, ha aggiunto, riferendosi alla complessità del settore spaziale, che comprende aspetti legati alla Difesa e civili. Questi ultimi, ha osservato, vanno dall’agricoltura di precisione alle comunicazioni e alle attività di ricerca.
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