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Con la transizione verde 160mila nuovi addetti in R&S entro il 2030

Airi, la sostenibilità chiave per i mercato più avanzati

Dalla transizione verde nuovo impulso alla ricerca industriale (fonte: Pxhere)

Redazione Ansa

Entro il 2030 la transizione verde in Italia porterà ad almeno 160.000 nuovi addetti per ricerca e sviluppo (R&S) nelle imprese, con l'obiettivo di superare in tutto quota 500.000: di questi, fino a 67.000 saranno direttamente coinvolti in ricerca industriale per gli obiettivi Net Zero. E' quanto emerge dal rapporto 'Nuove competenze della R&S industriale per l'economia circolare' dell'Associazione Italiana per la Ricerca Industriale (Airi).

Il documento, presentato in occasione della Giornata per l'Innovazione Industriale 2023 tenutasi presso la sede Unioncamere e dedicata alla transizione elettrica, stima inoltre che al 2025 più del 30% delle imprese investirà in eco-innovazione di processo, e oltre il 15% in eco-innovazione di prodotto.

"Il valore ambientale entra nel campo dello sviluppo economico e produttivo, e la sostenibilità diventa un fattore distintivo dei mercati più avanzati", afferma il presidente di Airi, Andrea Bairati. "Creare filiere innovative e sostenibili, elettrificare ampi settori dell'economia, superare la dipendenza dall'importazione di materie prime critiche, accrescere la nostra capacità tecnologica e produttiva, investire in maniera più decisa, è essenziale per dare competitività al sistema Europa. Nel settore della mobilità sappiamo che dovremo far fronte a una crescita esponenziale della domanda di batterie, con l'attesa limitazione dei motori endotermici prevista per il 2035".

Durante la Giornata sono state consegnate anche le Borse di Studio Renato Ugo 2023 per la migliore tesi di laurea sperimentale in ambito Stem indirizzata alla ricerca industriale. Le borse di studio - promosse da Airi in collaborazione con Farmindustria, Fondazione Bracco e Heidelberg Materials Italia Cementi, per un valore complessivo di 15mila euro - sono andate a tre ricercatrici: Martina Arabia, dell'Università di Modena e Reggio Emilia, per il settore farmaceutico; Irene Cartechini, dell'Università di Firenze, per il manifatturiero, elettronico e moda; Rita Pastres, dell'Università di Padova, per le costruzioni e l'edilizia.

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