L'Ebri voluto dal Nobel Rita Levi Montalcini potrà proseguire la sua attività, grazie al milione di euro assegnato dal ministero per l'Università e la Ricerca. L'annuncio è arrivato dal ministro Anna Maria Bernini con un post sulla piattaforma X, accolto con soddisfazione dal presidente della Fondazione Ebri, Antonino Cattaneo.
"Non ci fermiamo qui", ha scritto ancora Bernini. "Stiamo già studiando uno stanziamento strutturale che, a differenza del passato, dia garanzia di continuità al lavoro dell'Istituto. La ricerca è una priorità del Governo perché rappresenta un fondamentale motore di progresso e sviluppo per la nostra società". Un impegno, questo, particolarmente apprezzato dal presidente della Fondazione Ebri, Antonino Cattaneo. "Siamo molto contenti e ringraziamo la ministra di avere sottolineato l'importanza di uno stanziamento strutturale. È la prima volta in molti anni - ha rilevato - che questo argomento è sul tavolo e che le istituzioni, nella persona del ministro e nel Mur, si pongano il tema di dare continuità alla ricerca dell'Ebri".
Per il presidente dell'Ebri, che con Rita Levi Montalcini ha collaborato a lungo, "questo impegno riconosce il valore strategico che la ricerca sul cervello riveste per il nostro Paese". Auspica, ha aggiunto che "sia parte di una strategia generale. Si tratta infatti di un settore che ha implicazioni molto importanti a lungo termine e per questo finanziarlo significa fare un investimento a lungo termine". In gioco non ci sono soltanto future terapie, ma i tanti sviluppi legati al dialogo delle neuroscienze con altre tecnologie, come l'intelligenza artificiale. L'Ebri, ha detto ancora Cattaneo, "è stato fondato da Rita Levi Montalcini perché la ricerca sul cervello avesse un futuro ed è quello che vogliamo ancora".
Fra i settori in cui è attiva la ricerca dell'Ebri, la malattia di Alzheimer è fra i principali: "c'è una grande necessità di nuovi approcci terapeutici e stiamo sviluppando una nuova terapia genica che colpisca la neurodegenerazione dei neuroni", ha detto Cattaneo. E' allo studio anche una variante del fattore di crescita delle cellule nervose, ossia l'Ngf scoperto da Rita Levi Montalcini, in particolare per alcune malattie oculari. I disturbi spettro autistico, l'epilessia e lo studio dei meccanismi fisiologici della memoria sono fra gli altri campi di indagine dell'Ebri.
"Studiamo le tracce della memoria nel cervello, gli engrammi, nelle patologie e in condizioni normali: è una base importante per sviluppare nuovi approcci terapeutici", ha aggiunto, così come per studiare "nuovi sistemi di intelligenza artificiale ispirati al funzionamento del cervello".
Ad addestrare gli algoritmi sono le grandi quantità di dati sul cervello che arrivano da tante discipline, come genomica, proteomica, clinica, diagnosi e neuroimmagini. "Dalla ricerca di base - ha concluso - potranno venire le terapie del futuro".