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Per l'Italia è record di brevetti, quinta in Europa

Oltre le 5000 domande all'Epo nel 2023, +3,8% in un anno, Lombardia 11esima regione EU

E' record brevetti in Italia con oltre 5000 domande Epo nel 2023 (fonte: Guillaime, iStock)

Redazione Ansa

Sono oltre 5.000 le domande depositate dall’Italia all’Ufficio Brevetti Europeo (Epo): un record assoluto per il nostro Paese, che registra una crescita del 3,8% rispetto al 2022 e che lo fa salire al quinto posto in Europa. I settori trainanti sono l’handling, che comprende le tecnologie di imballaggio delle merci e i nastri trasportatori, i trasporti e delle tecnologie mediche. Le tre aziende a guidare la classifica sono la bolognese Coesia, specializzata in soluzioni industriali e di imballaggio, Ferrari e Iveco Group.

“Si tratta di un ottimo segnale per l’Italia e conferma un trend di crescita importante perché in 10 anni ha segnato una crescita del 38%, ben più alta della media europea e mondiale”, ha detto all’ANSA Roberta Romano- Götsch, Chief Sustainability Officer di Epo. Analizzando il rapporto pubblicato ogni anno dall’Epo emerge che il settore che in Italia ha visto una maggiore crescita di richiesta di brevetti è quello di Macchinari elettrici, apparati e energia (+15% rispetto al 2022) nel quale vengono depositate molte invenzioni relative alle tecnologie per l'energia pulita.

Inoltre ben 3 regioni italiane – Lombardia (11° posto), Emilia-Romagna (17°) e Veneto (20°) – figurano tra le 20 più innovative dell’UE. “Le analisi sui brevetti – ha sottolineato Romano- Götsch – sono una sorta di antenna per intercettare le future innovazioni, un ottimo indicatore per comprendere dove si sta muovendo l’innovazione e dove va il Paese”.

I dati mostrano per l’Italia (con 5.053 brevetti) una crescita di domanda di brevetti superiore alla media europea che si attesta a +1,4% e porta il nostro Paese ad essere all’11° posto mondiale e quinto nei Paesi UE, dietro a Germania (24 966), Francia (10.814), Paesi Bassi (7.033) e Svezia (5.139) ma registra anche un dato negativo rispetto al resto d’Europa: solo nel 23% delle domande figura una donna, contro il 27% della media europea.

“Da sottolineare è anche il ruolo del Politecnico di Milano – ha detto Romano- Götsch – unica università che si trova nella top 10 dei brevetti in un paese europeo, indice che sta prendendo piede anche in Italia una maggiore comprensione sull’importanza dei brevetti non solo per la protezione intellettuale ma anche per aumentare le possibilità di accesso a fondi e investitori per la ricerca scientifica, un elemento fondamentale per innescare ecosistemi industriali innovativi”. 

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