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Al via Earth Telescope per lo studio del cuore della Terra

Ingv a caccia di collaborazioni con una call internazionale

Rappresentazione grafica della struttura interna della Terra (fonte: Argonne National Laboratory via Flickr, CC BY-NC-SA 2.0)

Redazione Ansa

Al via il progetto 'Earth Telescope', che propone di realizzare un centro di ricerca per lo studio della Terra nell’area di Sos Enattos in Sardegna, candidata a ospitare il futuro cacciatore di onde gravitazionali Einstein Telescope. L'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che promuove e finanzia il progetto, ha infatti lanciato una call internazionale per invitare gli scienziati italiani e di tutto il mondo a partecipare per proporre, progettare e pianificare le tecnologie e le metodologie che consentiranno un salto di qualità nella ricerca sugli aspetti complessi e ancora non del tutto compresi del nostro Pianeta.

Earth Telescope rivolgerà un'attenzione particolare al ruolo svolto dall’astenosfera (lo strato più superficiale del mantello terrestre) nel controllo della dinamica delle placche e della generazione di magma. Nonostante l’astenosfera influenzi significativamente i processi crostali, la portata del suo impatto sull’idrosfera e sull’atmosfera è ancora poco conosciuta. Il progetto punta quindi ad approfondire la conoscenza di questi aspetti fondamentali studiando i processi e i fenomeni geologici su varie scale spazio-temporali e sviluppando tecniche avanzate per migliorare le capacità di monitoraggio della Terra.

Le proposte scientifiche saranno articolate in tre linee di ricerca: Sakura (Studying the Asthenosphere as a Key to Understand the Dynamics of Plates and the Origin of Magmas), volta a studiare il ruolo dell’astenosfera nella tettonica delle placche e nella generazione dei magmi; Tesi (Study of Geospheres Interactions in the Earth System), incentrata sulla comprensione delle interazioni tra i processi interni della Terra e le dinamiche di superficie; Demetra (Investigating the Interplay Between Volcanic Activity and Climate Change), orientata a chiarire la relazione tra attività vulcanica e cambiamento climatico. La call è aperta agli scienziati di Scienze della Terra, Geofisica, Sismologia, Vulcanologia, Geologia, Geochimica, Geodesia, Telerilevamento, Matematica applicata, Informatica e Intelligenza Artificiale. 

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