L’Italia ospiterà nel 2025 la riunione annuale dell’Arctic Circle Forum, la più grande rete di dialogo e cooperazione internazionale sul futuro dell’Artico: attesi a Roma più di 2.000 partecipanti da oltre 60 Paesi tra capi di governo, ministri, parlamentari, rappresentanti delle comunità indigene, funzionari, scienziati, imprenditori e attivisti, che si confronteranno sulle tematiche legate al cambiamento climatico e alla ricerca scientifica nella regione artica. Lo rende noto il Ministero dell’Università e della Ricerca.
“È un’occasione molto importante per l’Italia e per un settore della nostra ricerca scientifica che ci vede protagonisti a livello mondiale", spiega il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. "Avremo l’opportunità di rafforzare il dialogo internazionale sulle attività polari e dedicate alla criosfera. È anche dallo studio di quei luoghi che sarà possibile fare considerazioni fondamentali non solo sotto il profilo del cambiamento climatico, ma anche di carattere geopolitico ed economico”.
L’assemblea annuale si tiene in questi giorni in Islanda, a Reykjavík, dove la delegazione italiana del Mur ha avuto modo di valorizzare "la consistente attività scientifica e l’attenzione dell’Italia verso una regione destinata ad assumere un rilievo sempre maggiore nel quadro geopolitico internazionale, oltre che in ambito economico e climatico", si legge nella nota del Mur. "Un impegno pluridecennale cui garantisce continuità la base artica del Cnr 'Dirigibile Italia', situata nell’arcipelago norvegese delle Svalbard, e il programma 'High North' della Marina Militare volto al monitoraggio, alla mappatura e allo sviluppo delle ricerche nel settore marino artico. È stato poi sottolineato il lavoro svolto attraverso basi e progetti di ricerca e la nave rompighiaccio 'Laura Bassi', tutti finanziati dal Mur".
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