Pendenti di ambra, braccialetti di conchiglia, perle di denti di volpe: i monili preistorici ritrovati in un centinaio di scavi di tutta Europa dimostrano che 30.000 anni fa, nel Paleolitico superiore, esistevano almeno nove gruppi culturali distinti. Le popolazioni di raccoglitori e cacciatori che vivevano nel continente erano dunque più complesse di quanto descritto dai soli dati genetici. Lo rivela lo studio pubblicato sulla rivista Nature Human Behaviour da un gruppo di antropologi dell'Università di Bordeaux.
I ricercatori hanno esaminato gli studi disponibili sugli ornamenti preistorici risalenti al periodo gravettiano (34.000-24.000 anni fa) che sono stati rinvenuti in 112 scavi realizzati tra la metà dell'Ottocento e il 2010. Migliaia di elementi sono stati così classificati in 134 tipologie differenti, in base alla materia prima utilizzata e ad altri elementi stilistici.
Confrontando gli oggetti ritrovati nei diversi siti europei, è emerso come la cultura gravettiana non fosse unica, bensì composta da almeno nove sottogruppi culturali distinti: ad esempio le popolazioni delle regioni più orientali, come quelle lungo il fiume Don in Russia, preferivano ornamenti fatti di pietra e denti di cervo rosso, mentre quelle che vivevano nelle regioni nord-occidentali portavano le conchiglie tubulari del mollusco Dentalium. La scelta delle materie prime non era sempre determinata dalle risorse disponibili sul territorio: i ricercatori hanno notato per esempio che ossa e denti di volpi e cervi rossi, abbondanti in tutto il continente durante quel periodo, erano usati solo da alcune popolazioni. I materiali potevano arrivare anche da terre molto lontane, come nel caso degli ornamenti trovati nella sepoltura di un adolescente in Italia.
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