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Sulla nave Gaia Blu, per ricostruire la storia del Tirreno

La spedizione è diretta i rilievi sottomarini Tiberino e Albano

Redazione Ansa

La nave oceanografica Gaia Blu del Consiglio Nazionale delle Ricerche riparte per una nuova missione: dopo l’esplorazione dedicata alle due montagne sottomarine chiamate Vercelli e Vavilov, due ecosistemi unici, rimane nel Mar Tirreno per cercare di ricostruirne la storia geologica e per capire che rapporto c’è tra geodiversità e biodiversità marina. Dal 9 al 23 agosto la campagna ‘Ifigenia’ porterà l’imbarcazione più a Nord, verso i due rilievi sottomarini Tiberino e Albano, un’altra area ancora in gran parte sconosciuta.

 

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La campagna ‘Ifigenia’ porterà Gaia Blu verso i due rilievi sottomarini Tiberino e Albano (fonte: CNR)

 

La missione è guidata dall’Istituto di Scienze Marine e dall’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Cnr, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, il consorzio Proambiente, l’Università Sapienza di Roma e l’irlandese Atlantic Technological University.

Non è la prima volta che Gaia Blu si concentra sull’esplorazione dei fondali: l’innovativa strumentazione di bordo, infatti, permette di acquisire dati utili ad analizzare la loro geologia e geomorfologia, fare osservazioni paleoclimatiche confrontando osservazioni ambientali del passato con quello attuale, e anche esaminare le comunità marine.

La particolare conformazione geografica dei fondali del Tirreno è dovuta alla sua complessa evoluzione geologica nel corso di milioni di anni di collisione tra Africa ed Europa”, dice Camilla Palmiotto del Cnr-Ismar di Bologna, a capo della spedizione. “Utilizzeremo strumenti avanzati come un ecoscandaglio che consente di mappare in 3D il fondale marino, un magnetometro per misurare le anomalie magnetiche delle rocce del fondale, e strumenti per ottenere profili sismici – aggiunge Palmiotto – in modo da ricostruire la geologia al di sotto del fondale marino”.

 

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La nave per la ricerca Gaia Blu del Cnr (fonte: Cnr)

 

Giorno 8 - I gruppi di ricerca si danno il cambio

Cambio di leg per la campagna Ifigenia. La nave si avvicina alla costa, restando nei pressi del porto di Civitavecchia. È arrivato il momento dei saluti per chi deve lasciare Gaia Blu. Dopo una settimana di intensa attività in un ambiente ristretto, durante la quale le numerose operazioni di ricerca hanno consolidato i rapporti, il distacco è sempre un momento significativo e alcune piccole tradizioni si portano avanti in segno di rispetto.

 

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Il team leg 1, in posa per la foto finale (fonte: CNR)

 

Prima di separarsi, il gruppo scatta una foto ricordo, alla presenza anche del comandante, in cui compare un cartellone realizzato ‘a mano’ dal team, con il nome del progetto: “Ifigenia I Leg”.

Nel frattempo, i nuovi membri, trasportati dalla pilotina, sono saliti a bordo. Con questo arrivo il team di ricerca si distingue per una significativa predominanza femminile. Si tratta di quattro ricercatrici: tre si occuperanno della parte di biodiversità del progetto; una della parte di geodiversità; una psicologa studierà gli effetti psicologici della permanenza a bordo di navi; un tecnico curerà i campionamenti del fondale marino.

 

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Nuovi membri si uniscono per la prossima e ultima settimana di Campagna (fonte: CNR)

 

Dopo la sistemazione, ci si ritrova in Library, per il benvenuto di Camilla e un rapido aggiornamento sul lavoro svolto.
Durante la serata si imposta la rotta, in direzione sud, per raggiungere un rilievo sottomarino, a 80 km da Anzio, su cui non sono stati effettuati ancora campionamenti.

 

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Il benvenuto di Camilla, che aggiorna sullo stato dell’arte del lavoro svolto finora (fonte: CNR)

 

Giorno 7 - Fine del primo leg

Un aperitivo veloce e rigorosamente analcolico, allestito dalla cucina di bordo, per un rapido brindisi, che celebri la fine del primo leg, oltre che del Ferragosto, è l’occasione per staccare la spina, ma per il team di Ifigenia la tregua dura poco. La Campagna coinvolge numerose persone e non tutte si trovano a bordo di Gaia Blu.

 

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Un aperitivo con un cocktail rigorosamente analcolico per festeggiare la fine del primo leg (fonte: CNR)

 


Il collega dell’Ingv, infatti, impegnato da remoto, ha inviato un’immagine con la visualizzazione del dato magnetico acquisito. In questo modo possono essere visualizzati sulla mappa, relativa all’area di indagine in corso, i dati acquisiti finora dal magnetometro.

Lo strumento per il momento termina il suo impiego. Col cambio di leg ci saranno nuovi dispositivi da utilizzare. Camilla e Lorenzo si occupano di recuperarlo, pulirlo e rimetterlo nella cassa.

 

 

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La pulizia del magnetometro (fonte: CNR)

 




Alla luce delle ultime informazioni ricevute, ci si rivede nella control room, osservando insieme i dati.

Intanto, Stefania, a fine turno, compila a mano il diario di bordo. Una regola fondamentale che permette a chi viene dopo di lei di avere un rapido aggiornamento sulla situazione in corso.

 

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A fine turno, la compilazione del diario di bordo (fonte: CNR)

 

Giorno 6 - La scoperta

Gaia Blu transita sopra un rilievo sottomarino. Il magnetometro indica un alto valore dell’intensità del campo magnetico. Si tratta di un’anomalia? In control room si osservano con attenzione i monitor. “C’è qualcosa”, dice Camilla. Secondo il capomissione si dovrebbe trattare di una fuoriuscita di fluidi e gas allineati lungo la sommità del rilievo.

 

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Le linee di navigazione lungo il nuovo rilievo scoperto (fonte: CNR)

 

L’analisi del dato magnetometrico sarà essenziale per cercare di ricostruire la storia geologica di questo “seamount”. Si decide, così, di compiere una analisi più esaustiva, modificando la rotta con nuove linee di navigazione.

 

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Nella control room si osservano i dati dei monitor durante il passaggio sul nuovo rilievo (fonte: CNR)

 



L’avvistamento del rilievo sottomarino accadeva a 40 km dalla costa laziale, in prossimità di Torre Flavia. Si tratta della prima volta che questo rilievo viene esplorato. Essendo ancora privo di una denominazione, si è deciso di nominarlo “Flavia”, in omaggio alla località posta di fronte al suo avvistamento.

 

 

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Il capomissione si confronta sui dati che emergono a prima vista (fonte: CNR)

 




Con una foto scattata dalla prua di Gaia Blu, il team della Campagna Ifigenia rende omaggio a Maria Bianca Cita, puntando l’obiettivo verso la Via Lattea e sorridendo alle avventure di questa pioniera della geologia marina, che ha solcato i mari a bordo delle prime navi oceanografiche.
“A te i nostri pensieri”.

 

 

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La distanza del nuovo seamount da Torre Flavia, costa laziale (fonte: CNR)

 

Giorno 5 - Si rilevano i oarametri dell'acqua

In acqua viene calata la rosetta, a cui è attaccata la sonda Ctd per rilevare parametri dell’acqua, tra i quali la salinità, l’ossigeno, la temperatura e altri.

Una ricercatrice ha scelto di eseguire alcune analisi all'interno della nave, dove è stato allestito un piccolo laboratorio per un rapido esame dei campioni. Questi verranno successivamente inviati a laboratori a terra, più attrezzati, per ottenere i risultati definitivi.

 

 

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Il piccolo laboratorio per l'analisi dei campioni rilevati all'interno della nave (fonte: CNR)

 




Continua il lavoro quotidiano con il magnetometro. La foto subacquea cattura i primi istanti in cui lo strumento si immerge, ancora illuminato dai raggi solari che penetrano la superficie del mar Tirreno, visibile in alto sullo sfondo.

 

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Il magnetometro viene calato in acqua (fonte: CNR)

 

Giorno 4 - la morfologia del Tirreno inizia finalmente a rivelarsi

La mappatura dei fondali prosegue senza sosta, con turni che si alternano ogni quattro ore. Durante questi cambi, ci si ritrova tutti insieme in control room per condividere aggiornamenti sul lavoro svolto e su quello ancora da completare.

 

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Al cambio turno, chi esce aggiorna chi entra in contro room sul da farsi e sul lavoro svolto (fonte: CNR)

 

Poi, c’è chi torna ai propri doveri, recuperando il magnetometro o monitorando sul display i dati provenienti dal multibeam e dal chirp, chi si ritira in cuccetta. Al quarto giorno di operazioni, la morfologia del Tirreno inizia finalmente a rivelarsi.

 

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Il magnetometro viene recuperato (fonte: CNR)

 

Giorno 3 - Ci si organizza per raccogliere i dati

Il terzo giorno di lavoro è iniziato con una breve riunione per fissare i target del leg 1, focalizzato nella raccolta di dati geologici.

 

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Target del primo leg (fonte: CNR)

 

Il magnetometro è finalmente stato messo in mare, mentre viene monitorato costantemente dalla control room, stanza in cui le ricercatrici e i ricercatori Cnr ruotano ogni 4 ore. Per chi ha terminato il turno, arriva l’atteso momento del riposo, che coincide col tramonto. Un’occasione da non sprecare per una foto ricordo.

 

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Messa a mare del magnetometro (fonte: CNR)

 

 

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Monitoraggio dalla control room (fonte: CNR)

 

Giorno 2 - Si parte

La nave è finalmente partita dal porto di Civitavecchia, dopo il via libera ottenuto dalla Capitaneria di Porto. Si entra ufficialmente nella prima settimana di Campagna, quella in cui si indagheranno i fondali e i primi dati saranno visibili in presa diretta, tramite alcuni monitor a bordo.

La prima parte della missione prevede la raccolta di dati geofisici attraverso l'uso di strumenti come il magnetometro, che oggi è stato montato e collegato al sistema per essere testato. Il magnetometro viiene montato per poter essere poi calato in acqua più volte al giorno. Servirà a scovare il campo magnetico delle rocce dei fondali interessati.

 

 

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Il magnetometro viene montato per poter essere poi calato in acqua più volte al giorno (fonte: CNR)

 




Prima di partire, c'è stato ancora un ultimo briefing sulla sicurezza in nave, necessario per conoscere gli spazi di Gaia Blu, con tutte le procedure da conoscere in caso di emergenza. Il mare può essere imprevedibile e pericoloso, occorre saper gestire ogni tipo di situazione. Per questo il briefing sulla sicurezza prima di partire è una procedura essenziale per garantire la sicurezza dell'equipaggio e il successo della missione. Il team di ricerca del Cnr, per svolgere le numerose attività, sarà costretto a muoversi in più zone. Per questo è necessario familiarizzare con la configurazione e gli spazi della nave.

 

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Il briefing sulla sicurezza prima di partire (fonte: CNR)

 

Giorno 1 - Rifornimenti e briefing

Sul molo dove è attraccata Gaia Blu, è arrivato un camion pieno di rifornimenti alimentari. Con precisione, una gru inizia a sollevare i carichi di cibo e a trasferirli a bordo. Si lavora velocemente per assicurare che tutto sia stivato in sicurezza. Una volta completate le operazioni, la nave sarà pronta a lasciare il porto di Civitavecchia.

Ultimate le operazioni di carico, il team di ricerca del Cnr si riunisce nella Library, il ‘salotto’ della nave oceanografica Gaia Blu, uno spazio accogliente e perfetto per un briefing strategico. La capomissione, Camilla Palmiotto, prende la parola per fare il punto della situazione. Insieme si discute del lavoro pregresso, definendo le strategie operative per le settimane a venire: la tipologia di navigazione, l'area da coprire e le strutture di maggiore interesse da monitorare. Ogni dettaglio viene esaminato con attenzione, assicurando che tutti siano pronti per affrontare la Campagna Ifigenia.

 

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Riunione a bordo della nave Gaia Blu prima della partenza (fonte: CNR)

 

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