Svelate 20.000 nuove sorgenti di raggi gamma, la forma di luce più energetica del cosmo emessa solitamente da supernovae, galassie attive e buchi neri: la scoperta porta la firma del telescopio spaziale della Nasa Fermi, cui l'Italia partecipa con l'Agenzia spaziale italiana (Asi), l'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e l'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf).
La radiazione, catturata in sei anni di lavoro dallo strumento Large Area Telescope (Lat) di Fermi, si colloca nella banda dei raggi gamma di altissima energia. Il nuovo metodo statistico permette di identificare intere popolazioni di sorgenti poco luminose ma abbondanti, in modo da poterne sentire la presenza anche se non si riescono a localizzare con esattezza.
''Questi risultati saranno importanti anche per lo studio di una delle componenti più sfuggenti ma intriganti dell'universo: la materia oscura'', sottolinea Nicolao Fornengo, che lavora all'Università di Torino e all'Infn. ''E' ormai chiaro che la produzione di raggi gamma da parte della materia oscura è estremamente debole - aggiunge - quindi una profonda comprensione delle sorgenti astrofisiche, come quella ottenuto in queste nuove analisi, consentirà di rimuovere a un livello senza precedenti il fondo dominante che nasconderebbe il debolissimo segnale di materia oscura a lungo cercato''.
Si allarga il catalogo dell'universo 'violento'
Scoperte 20.000 nuove sorgenti di raggi gamma