Primo incontro ravvicinato tra la sonda della Nasa Juno e Giove. Il veicolo spaziale ha sorvolato il gigante gassoso passando a 4.
''E' la prima volta che ci troviamo cosi' vicini al pianeta da quando la sonda e' entrata nella sua orbita lo scorso 4 luglio'', spiega Scott Bolton, responsabile scientifico di Juno presso il Southwest Research Institute di San Antonio. ''In quel momento avevamo tutti gli strumenti spenti - racconta - in modo da concentrarci solo sulla manovra''. Questo primo incontro è stata l'occasione per raccogliere preziosi dati scientifici. Altri arriveranno poi negli ulteriori 35 passaggi ravvicinati previsti fino alla conclusione della missione, nel febbraio 2018.
Degli otto strumenti a bordo due sono italiani, realizzati con il supporto e il coordinamento dell'Agenzia spaziale italiana (Asi). Il primo e' Jiram (Jovian InfraRed Auroral Mapper), la camera a infrarossi con spettrometro realizzata da Leonardo-Finmeccanica sotto la guida scientifica dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf): il suo compito e' studiare la dinamica e la chimica delle aurore gioviane nel vicino infrarosso. Il secondo concentrato di tecnologia 'made in Italy' e' l'esperimento di radioscienza KaT (Ka-band Translator/ Transponder): realizzato da Thales Alenia Space sotto la responsabilita' scientifica dell'Universita' Sapienza di Roma, analizzera' la struttura interna del pianeta con l'obiettivo di mappare il campo di gravita' di Giove.
La sonda Juno 'accarezza' Giove, primo incontro ravvicinato
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