La più piccola delle stelle, appena più grande di Saturno e con un campo gravitazionale solo 300 volte maggiore di quello della Terra, è stata scoperta da un gruppo di ricerca coordinato dall'Università di Cambridge, che ha pubblicato il risultato sulla rivista Astronomy & Astrophysics. Le stelle molto piccole, come quella appena scoperta, sono le candidate ideali per scovare pianeti simili al nostro, con acqua liquida in superficie: l'esempio più noto è quello di ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/spazio_astronomia/2017/02/22/scoperto-qualcosa-oltre-il-nostro-sistema-solare_a8647f10-e3ee-42ae-8f98-2d395aae841f.html">Trappist-1, una stella nana circondata da sette mondi simili alla Terra.
Chiamata EBLM J0555-57Ab e distante circa 600 anni luce, ruota intorno a una compagna molto più grande ed è stata individuata proprio quando le è passata davanti, oscurandola leggermente. Probabilmente non potrebbe essere più piccola di così, perché la sua massa è appena sufficiente a sostenere la fusione che avviene nel nucleo: se fosse più piccola la pressione al centro della stella non sarebbe più abbastanza elevata da permettere questo processo, lo stesso che si cerca di replicare sulla Terra per ottenere una fonte di energia pulita e inesauribile con il reattore sperimentale Iter.
I ricercatori, guidati da Alexander von Boetticher, hanno scoperto la stella grazie all'esperimento Wasp, nato dalla collaborazione tra le università britanniche di Keele, Warwick, Leicester e St. Andrews per trovare nuovi pianeti esterni al Sistema Solare.
Le stelle molto piccole sono abbastanza numerose, ma poco studiate perché sono difficili da individuare a causa della loro dimensione ridotta e della loro scarsa luminosità. "Può sembrare incredibile - commenta von Boetticher - ma scoprire stelle così piccole può essere più difficile che scoprire un nuovo pianeta".
Scoperta la più piccola delle stelle
Poco più grande di Saturno, aiuterà a trovare i sosia della Terra