Sono iniziati i primi “allenamenti” dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) in un paesaggio lunare: due rover sono stati messi alla prova nel Teide National Park di Tenerife, durante una campagna durata nove giorni nell’ambito del progetto Lucid, che ha lo scopo di sperimentare le tecnologie più efficienti per un futuro ritorno sulla Luna. I ricercatori hanno lavorato sia di giorno che di notte, per simulare anche la situazione che si incontra ai poli del nostro satellite, dove le condizioni di illuminazione sono più difficili, proprio come accade sulla Terra.
“Finora i rover hanno sempre lavorato solo durante il giorno, ma ci sono in programma diverse missioni per esplorare le zone polari della Luna, dove la luce è molto scarsa”, ha detto Martin Azkarate, ingegnere robotico dell’Esa. “Si può immaginare lo stress di manovrare a distanza un rover costato diversi milioni di euro nella quasi totale oscurità – ha aggiunto”. L’obiettivo del progetto Lucid è proprio quello di trovare i modi migliori per muoversi sulla superficie lunare con diverse condizioni di illuminazione e terreno, sperimentando vari sensori e software.
La Luna è abbastanza vicina da permettere un controllo a distanza diretto, con solo un piccolo ritardo nell’arrivo dei comandi, cosa impossibile per Marte, molto più lontano, dove i rover esplorano l’ambiente grazie una serie di istruzioni da seguire che vengono caricate periodicamente sul loro software. Ma per le missioni del futuro saranno indispensabili macchine autonome, in grado di muoversi da sole senza bisogno di comandi o istruzioni, come le automobili a guida autonoma sulla Terra. La differenza è che i rover dovranno fare a meno delle strade e tracciare le proprie, raccogliendo immagini per creare una mappa dell’ambiente circostante, identificando ostacoli e pianificando il percorso da seguire.
Primi test “lunari” per due rover dell’Esa
In vista di un futuro ritorno sulla Luna