Il pianeta che orbita intorno alla stella più vicina al Sole, Proxima Centauri, ha tanti elementi in comune con la Terra ma non riuscirebbe a trattenere un'atmosfera simile a quella terrestre. Lo indica una simulazione pubblicata dalla Nasa sull'Astrophysical Journal Letters, e coordinata da Katherine Garcia-Sage, del Goddard Space Flight Center.
A soli quattro anni luce di distanza, Proxima b è il pianeta 'alieno' più vicino e si trova nella cosiddetta zona abitabile della sua stella, ossia la regione dove l'acqua potrebbe trovarsi allo stato liquido. Tuttavia, poiché dalla Terra non si può osservarlo mentre transita davanti al disco della sua stella, i ricercatori devono usare simulazioni per cercare di capire se il pianeta possa avere realmente le condizioni per ospitare la vita.
''Abbiamo deciso di prendere l'unico pianeta abitabile che conosciamo fino ad ora, la Terra, e metterlo dove è Proxima b'', ha detto Garcia-Sage. I ricercatori hanno così messo a punto un modello nel quale Proxima b ha l'atmosfera simile a quella della Terra e hanno visto se è in grado di trattenerla. L'atmosfera è infatti essenziale per la vita come la conosciamo: avere quella giusta consente una buona regolazione del clima, una giusta pressione, e altre condizioni necessarie a ospitare la vita.
La simulazione indica che una stella come Proxima Centauri, che è una nana rossa il cui raggio è sette volte più piccolo di quello del Sole ma molto attiva, strapperebbe via dal suo pianeta tutta l'atmosfera, a causa delle sue intense radiazioni ultraviolette. Proxima b, infatti, andrebbe incontro a potenti emissioni di radiazioni ultraviolette, centinaia di volte più intense di quelle che la Terra riceve dal Sole. Questa radiazione genererebbe abbastanza energia da allontanare non solo le molecole più leggere come l'idrogeno, ma anche elementi pesanti come ossigeno e azoto
Pianeta che somiglia alla Terra si fa 'sfuggire' l’atmosfera
Strappata via dalle radiazione della sua stella