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Il Supersole saluta il 2018 e 'bacia' la Terra

Il 3 gennaio la distanza minima dal Sole, che sembra più grande

Il Sole nell'immagine ottenuta combinando immagini catturate dai telescopi spaziali Soho e Sdo (fonte: NASA/ESA/SOHO, NASA/SDO, and Francis Reddy)

Redazione Ansa

Come in una staffetta 'cosmica', la it/canale_scienza_tecnica/notizie/spazio_astronomia/2017/12/27/capodanno-con-la-superluna-si-prepara-un-cielo-spettacolare-_b4dabd32-ae06-4539-80c3-d5cadf26a0cb.html">Superluna Cede il posto al Supersole, che il 3 gennaio raggiunge il massimo diametro apparente dell'anno. La Terra si trova infatti nel punto di minima distanza dal Sole (perielio) e di conseguenza il disco della nostra stella appare un po' più grande del solito.

A 'salutare' l'evento astronomico ci sono anche le prime stelle cadenti del 2018, ovvero le Quadrantidi, che raggiungono il picco proprio nella notte tra il 3 e il 4 gennaio, ma sono 'disturbate' dalla Luna. ''La Terra raggiunge il perielio il 3 gennaio alle ore 6,34 italiane, alla distanza di 147,1 milioni di chilometri dal Sole, ossia 2,5 milioni di chilometri in meno della distanza media'', spiega l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. La distanza fra la Terra e il Sole non è infatti sempre uguale perché  ''il pianeta si muove lungo un'orbita ellittica, cioè leggermente schiacciata, e la distanza dal Sole oscilla da un minimo nel perielio a un massimo nel punto della massima distanza, l'afelio, che sarà raggiunto il 6 luglio, quando la Terra si troverà a 152,1 milioni di chilometri dal Sole''.

Durante il perielio il disco del Sole appare il 2% più grande della media e, rileva l'astrofisico, ''è importante avvertire chi volesse salutare il fenomeno con l'osservazione del Sole di avere ben presente che servono filtri certificati, perché farlo senza gli strumenti adatti può essere molto pericoloso per gli occhi''.

A dare il benvenuto al Supersole ci sarà la pioggia di meteore delle Quadrantidi, ''il cui nome - osserva Masi - ci ricorda una costellazione scomparsa, quella del Quadrante, che è stata cancellata dalle carte celesti e che si trovava tra le costellazioni di Ercole, Drago, Orsa Maggiore e Boote, da dove sembrano scaturire queste meteore''. In genere questo sciame, nella sua fase di massima attività, produce fino a 100 meteore l'ora, spiega Enrico Stomeo sul sito dell'Unione Astrofili Italiani (Uai) , ma quest'anno lo spettacolo si verifica all'indomani del plenilunio e la Luna farà da guastafeste con la sua luce ingombrante.

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