Il satellite della missione europea ExoMars, il Tgo (Trace Gas Orbiter), inizierà a breve il suo lavoro di 'detective' alla ricerca dei gas collegati all'attività geologica e biologica di Marte. Dopo essere entrato in un'orbita più ravvicinata, ora il Tgo ruota intorno al pianeta ogni due ore e, dopo aver calibrato e installato un nuovo software, potrà cominciare le osservazioni scientifiche di routine.
L'aggiornamento arriva dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa). "Inizieremo la nostra missione scientifica tra un paio di settimane e siamo ansiosi di conoscere quali saranno le prime misure", osserva Hakan Svedhem, capo-progetto del Tgo. "Possiamo rilevare gas rari in piccolissime concentrazioni - aggiunge - e scoprire così se Marte oggi è ancora attivo, biologicamente o geologicamente parlando".
Ricostruzione del probabile ciclo del metano su Marte (fonte: ESA)
Il principale obiettivo è avere un inventario dettagliato dei gas che costituiscono meno dell'1% del volume totale dell'atmosfera del pianeta, in particolare il metano e gli altri gas tipici dell'attività biologica e di quella geologica. Sulla Terra sono gli organismi viventi a produrre gran parte del metano, che è anche il componente principale delle riserve di idrocarburi, costituite in parte anche dall'attività vulcanica e idrotermale.
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Si ritiene che il metano su Marte abbia vita più breve, circa 400 anni, per via della luce ultravioletta che lo scompone, delle reazioni con gli altri gas presenti nell'atmosfera e dei venti che lo mescolano e disperdono. Ciò significa che, se fosse rilevato oggi, il metano presente nell'atmosfera marziana sarebbe stato creato o rilasciato da un antico bacino in tempi relativamente recenti.