'Oumuamua, l'intruso del Sistema Solare arrivato da un altro sistema planetario, non è un asteroide ma una cometa. E' la conclusione, pubblicata sulla rivista Nature, cui è giunta l'analisi condotta dal gruppo di Marco Micheli, del Centro di coordinamento dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) per la ricerca sugli oggetti che orbitano vicino alla Terra, i cosiddetti Neo (Near Earth Object).
Visto per la prima volta lo scorso 19 ottobre dall'osservatorio Haleakala delle Hawaii, 'Oumuamua è stato classificato all'inizio come una cometa per la sua traiettoria, poi come un asteroide, visto che sembrava privo della coda e del materiale tipico delle comete, e infine come il primo di una nuova classe di oggetti, gli 'oggetti interstellari'. Adesso, attraverso una deduzione indiretta, i ricercatori sono tornati a confermare la prima ipotesi, su cui propendevano anche altri gruppi di studio, come quello del Consiglio Nazionale delle Ricerche francese (Cnrs) e dell'Universita' di Bordeaux, che lo scorso marzo avevano pubblicato uno studio in tal senso.
"Abbiamo misurato la posizione e traiettoria dell'oggetto, scoprendo che era leggermente diversa da quella che avrebbe dovuto avere se ci fosse stata solo la forza di gravità del Sole e dei pianeti a muoverlo", spiega all'ANSA Micheli. Questa piccola deviazione è stata analizzata da vari punti di vista, e alla fine l'unica "motivazione che funziona è che questo oggetto sia una cometa che emette una piccola quantità di gas, che lo spinge nella direzione opposta. Probabilmente si tratta di una cometa poco attiva, di cui non si vede la coda", continua. A differenza dunque delle comete del Sistema Solare, 'Oumuamua è "un po' più piccola della media - conclude Micheli - mentre la sua accelerazione è confrontabile con quella delle comete cui siamo abituati".
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