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Come Icaro, due sonde spaziali si preparano a toccare il Sole

Domenica la Nasa lancia Parker, nel 2020 sarà il turno dell'Europa

La sonda Parker Solar Probe 'toccherà' il Sole tuffandosi nella sua corona (fonte: NASA/Johns Hopkins APL/Steve Gribben)

Redazione Ansa

Si prepara a partire la staffetta spaziale che mira a 'toccare' il Sole come Icaro: la Nasa aprirà la strada domenica mattina con il lancio della Parker Solar Probe, che nei 7 anni di missione diventerà il primo veicolo a visitare una stella e quello che si avvicinerà di più in assoluto al Sole; sarà poi il turno dell'Agenzia spaziale europea (Esa) con la sonda Solar Orbiter, il cui lancio, inizialmente previsto per ottobre, è slittato a febbraio 2020, giusto in tempo per rientrare nella finestra prevista di minima attività solare. La Parker dove partire sabato ma c'è stato un rinvio di 24 ore per problemi tecnici.

Avvicinarsi al Sole mentre è in 'letargo' "permette di seguire meglio come cambiano le regioni attive, le macchie solari e l'emissione di particelle man mano che si va verso il massimo del nuovo ciclo solare", spiega Mauro Messerotti, dell'Osservatorio di Trieste dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e docente all'università di Trieste.

"La sonda Parker - prosegue l'esperto - arriverà ad una distanza record di 6,3 milioni di chilometri dal Sole: sarà immersa nella corona solare, dove le temperature raggiungono picchi di 1.377 gradi. Le immagini ultra dettagliate che scatterà ci aiuteranno a capire cosa accelera il vento solare e le particelle energetiche, in modo da permettere previsioni sempre più accurate delle tempeste solari e del meteo spaziale". Non dovrà osare tanto la Solar Orbiter dell'Esa, che "si fermerà a circa 43 milioni di chilometri dal Sole per osservarne le regioni polari da dove partono le 'autostrade' che portano le particelle solari nello spazio interplanetario".

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