Il 5 marzo è la giornata del meteo spaziale e l'Agenzia Spaziale Europea (Esa) la dedica alle aurore perché "ci ricordano che viviamo sotto una stella attiva". Le aurore sono gli effetti più spettacolari del meteo spaziale, con le loro bande luminose e colorate disegnate nei cieli polari quando le particelle emesse del Sole si scontrano con il campo magnetico terrestre.
Per l'occasione l'Esa ha organizzato un evento in Norvegia, a Tromsø, invitando 30 cacciatori di aurore di 13 Paesi per una tre-giorni dedicata ai fenomeni atmosferici più affascinanti e lanciando l'hashtag #AuroraHunters.
Le aurore sono belle e innocue ma, osserva l'Esa, "ci ricordano che viviamo sotto una stella attiva che può arrecare danni reali alla vita quotidiana". Quando lo sciame di particelle colpisce la Terra può dare origine a tempeste geomagnetiche che, se particolarmente intense, possono disturbare le comunicazioni radio, danneggiare i satelliti, compresi quelli per la navigazione, e perfino mandare in tilt le centrali elettriche.
Un recente studio dell'Esa ha stimato che una singola tempesta magnetica in Europa potrebbe creare danni per circa 15 miliardi di euro e che nei prossimi anni si prevede un aumento della sensibilità delle nostre economie agli effetti del meteo spaziale. Sta infatti aumentando progressivamente la dipendenza dai sistemi di navigazione satellitare in ogni settore dei trasporti.
Per questa ragione, ha spiegato l'Esa, è cruciale riuscire a prevedere le tempeste geomagnetiche e fornire allarmi tempestivi. Questo è, ad esempio, l'obiettivo della futura missione europea Lagrange, il cui obiettivo è controllare costantemente l'attività del Sole in modo da prevedere l'eventuale arrivo di sciami di particelle sulla Terra, calcolandone l'intensità e i possibili effetti e pianificando in tempo utile le necessarie contromisure.
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