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Successo Osiris Rex, ha catturato molte polveri dell’asteroide

La sonda della Nasa dovrebbe riportarli a Terra entro il 2023

Rappresentazione artistica di Osiris Rex che raccoglie i campioni (fonte: NASA / Goddard Space Flight Center)

Redazione Ansa

Successo della missione Osiris Rex: ha catturato una grande quantità di campioni dell'asteroide Bennu da portare a Terra. Due giorni dopo l'atterraggio sull'asteroide, distante 330 milioni di chilometri, sono arrivate le immagini che confermano la piena riuscita della missione della Nasa. Un po' di materiale è scivolato fuori dal collettore dei campioni e adesso la squadra della missione sta lavorando per metterlo al sicuro nella capsula che dovrà riportarlo a Terra entro il 2023. "Bennu continua a sorprenderci", ha detto Thomas Zurbuchen, amministratore della Nasa per la scienza.

 

 

"Siamo entusiasti - ha aggiunto - di vedere quello che sembra essere un campione abbondante che ispirerà la scienza per decenni". La raccolta dei campioni è avvenuta in condizioni ottimali. Le analisi delle immagini mostrano che la testa del collettore di campioni Tagsam (Touch-And-Go Sample Acquisition Mechanism) era allineata alla superficie di Bennu quando è entrata in contatto con il materiale dell'asteroide. Le immagini suggeriscono che il collettore contenga più di 60 grammi di polvere e frammenti di roccia.

Tuttavia le stesse immagini mostrano anche che alcune particelle stanno lentamente fuoriuscendo dal campionatore, probabilmente attraverso piccole fessure in un lembo del coperchio, dovute forse alla presenza di piccoli ciottoli che ne hanno impedito la perfetta chiusura. Per preservare il materiale rimanente, gli ingegneri hanno rinunciato a pesare il campione, in modo da ridurre al minimo l'accelerazione della sonda, e si sono concentrati sullo stivaggio del campione nella capsula Src (Sample Return Capsule), dove il materiale sarà tenuto al sicuro durante il viaggio di ritorno della sonda. "Il mio lavoro è restituire in modo sicuro un campione di Bennu", ha affermato Dante Lauretta, responsabile scientifico della missione, presso l'Università dell'Arizona a Tucson. "La perdita di massa mi preoccupa - ha concluso - quindi incoraggio fortemente la squadra a riporre questo prezioso campione il più rapidamente possibile".

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