Dall’osservazione della Terra all’agricoltura di precisione, dal mondo della robotica alle scienze della vita, sono sempre più numerose e vicine alla vita quotidiana le applicazioni delle tecnologie spaziali. Le aziende coinvolte, dalle più grandi alle tante start up, si preparano a confrontarsi nel convegno sulla New Space Economy, in programma l’11 e il 12 dicembre, un’edizione digitale per le restrizioni legate alla pandemia.
Organizzato da Fondazione Edoardo Amaldi e Fiera Roma, col patrocinio dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), il convegno, giunto alla seconda edizione, è nelle intenzioni dei promotori un grande laboratorio di trasferimento tecnologico. Con più di 65 speaker e più di 70 espositori, offre uno spazio virtuale, dove i visitatori potranno valutare prodotti, consultare e utilizzare servizi innovativi e organizzare incontri on line con espositori e relatori. Al convegno prenderanno parte, oltre all’Asi, anche l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e le agenzie spaziali di Svizzera, Spagna, Germania, Francia e Regno Unito.
L’impatto della New Space Economy, spiegano gli organizzatori, va ben oltre il settore spaziale e include un progressivo e pervasivo accesso a prodotti generati per lo spazio, dai droni al biotech, dalla robotica alle nanotecnologie, per citarne alcuni. Un settore in continua espansione. Secondo le stime fornite da Morgan Stanley’s Space Team, il fatturato di circa 350 miliardi di dollari registrato dall’industria spaziale globale potrebbe, infatti, superare i mille miliardi di dollari entro il 2040.
Per Maria Cristina Falvella, presidente della Fondazione Amaldi, “la New Space Economy conferma un trend di importante crescita e dimostra di avere anche un impatto sociale, con una piattaforma sempre più utilizzata dai privati e sempre più focalizzata sui servizi per i cittadini. In questo contesto - aggiunge - il convegno è un’occasione di confronto a livello internazionale per discutere progetti e iniziative funzionali alla società del futuro”. Per Pietro Piccinetti, amministratore unico e direttore generale di Fiera Roma, “la new space economy permea l’intera struttura economica italiana, coinvolgendo anche un gran numero di piccole e medie imprese, spina dorsale del nostro tessuto imprenditoriale. Una fiera dedicata allo sviluppo globale di progetti e tecnologie derivanti dall’industria spaziale - conclude - è, quindi, soprattutto una scommessa sul futuro rispetto al quale l’Italia può avere una centralità in Europa e nel mondo”.
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