Potrebbe partire entro l'anno la costruzione della più grande rete di radiotelescopi del mondo, lo Square Kilometre Array (SKA), una delle mega strutture scientifiche del 21esimo secolo, progettata per rispondere a domande fondamentali sull'Universo. L'avvio dei lavori tra Sudafrica e Australia appare più vicino ora che è diventato operativo l'Osservatorio incaricato di realizzare il progetto: istituito nel marzo 2019 con un trattato internazionale siglato a Roma da sei Paesi sotto la guida dell'Italia, lo SKA Observatory (SKAO) è stato ufficialmente inaugurato dopo la prima riunione del suo Consiglio, che ha approvato le strategie politiche e le procedure preparate negli ultimi mesi.
SKAO è la seconda organizzazione intergovernativa al mondo dedicata all’astronomia, dopo quella dell'European Southern Observatory (ESO). Con sede nel Regno Unito e due siti in Australia e Sudafrica, SKAO ha il compito di costruire e gestire i due più grandi e complessi array di radiotelescopi mai concepiti. Il sito in Sudafrica avrà 197 parabole di 15 metri di diametro situate nella regione di Karoo, 64 delle quali sono già installate e gestite dal South African Radio Astronomy Observatory (SARAO). Il sito in Australia vedrà l’installazione di 131.072 antenne di 2 metri di altezza presso il Murchison Radio-astronomy Observatory della Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO).
“L’Osservatorio SKA inizia la sua avventura con grandi prospettive”, commenta Marco Tavani, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). “Parte ora una nuova fase con la costruzione del radiotelescopio più grande e avanzato al mondo. Siamo orgogliosi che l’Italia sia tra i Paesi fondatori dell’Osservatorio, segno del grande interesse della comunità italiana per la scienza e la tecnologia legate a SKA”.
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