Il nuovo braccio robotico europeo ERA (European Robotic Arm) per la Stazione spaziale internazionale (Iss) è stato lanciato su un razzo Proton dalla base russa di Baikonur, in Kazakhstan: lungo 11 metri, sarà il primo robot in grado di muoversi attorno ai moduli russi del complesso orbitale, per gestire componenti fino a 8.000 chili di peso con una precisione di 5 millimetri e per trasportare gli astronauti da un luogo di lavoro all'altro. Serviranno cinque passeggiate spaziali per preparare ERA a svolgere le sue prime attività, alcune delle quali saranno effettuate dagli astronauti Samantha Cristoforetti e Matthias Maurer dell’Agenzia spaziale europea (ESA).
La Stazione Spaziale Internazionale è già dotata di due bracci robotici: quello canadese e quello giapponese, che svolgono un ruolo cruciale per l'attracco dei veicoli spaziali e il trasferimento di carichi utili e astronauti. Tuttavia, nessuno dei due bracci può accedere al segmento russo. Per questo "il braccio robotico ERA garantirà una maggior libertà, flessibilità e abilità alle attività spaziali", commenta David Parker, Direttore di Esplorazione Umana e Robotica dell’ESA.
Il lancio e l'installazione di ERA rappresentano una novità assoluta per l'Europa e la Russia nello spazio. ESA ha affidato a un consorzio di 22 aziende europee provenienti da sette paesi la costruzione del primo robot realizzato in Europa, frutto di un costante impegno profuso per 14 anni.
Dopo il lancio, ERA sta viaggiando ripiegato e agganciato a quella che sarà la sua base principale, il Multipurpose Laboratory Module (chiamato in russo anche ‘Nauka’), che impiegherà otto giorni per innalzare la sua orbita e raggiungere la Stazione Spaziale. Il 29 luglio il nuovo modulo utilizzerà i propri motori per attraccare automaticamente a Zvezda nel cuore del segmento russo. L'astronauta dell'ESA Thomas Pesquet accoglierà il braccio robotico e si occuperà della sua sistemazione in vista delle cinque passeggiate spaziali per la messa a punto.
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