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Scoperta un'enigmatica sorgente di lampi radio

In una galassia nana distante 3 miliardi di anni luce

Rappresentazione artistic di una sorgente di lampi radio veloci (fonte: Bill Saxton, NRAO/AUI/NSF)

Redazione Ansa

Scoperta a 3 miliardi di anni luce dalla Terra una nuova enigmatica sorgente di Lampi radio veloci (Fast Radio Burst, Frb), probabilmente appena formata: l'ha identificata il gruppo internazionale coordinato da LI Di, dell'Accademia Cinese delle Scienze, usando il potente radiotelescopio Fast in Cina con un diametro di 500 metri. Lo studio, nature.com/articles/s41586-022-04755-5">pubblicato sulla rivista Nature, aiuta a comprendere meglio l'origine di questi misteriosi impulsi elettromagnetici, visti per la prima volta nel 2007.

"I Lampi radio veloci o Frb sono un fenomeno scoperto da pochissimo e per questo ancora poco compreso", ha detto all'ANSA Maura Pilia, dell'Osservatorio Astronomico di Cagliari dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). "Sono lampi di pochissimi millesimi di secondo, di altissima energia e che si vedono solo nella banda radio. Sulla loro origine sappiamo ancora poco", ha aggiunto la ricercatrice.

Il primo a essere scoperto è stato identificato con la sigla FRB 010724: era un unico lampo ma la sua scoperta era abbastanza per aprire un intero settore di studio. Negli anni l'archivio degli Frb è cresciuto fino a comprederne circa 600 e tra questi, nel 2012, il primo (e finora unico) a ripetersi in forma regolare. "Ciò ha fatto ipotizzare che potessero essere fenomeni dovuti a cause differenti - ha aggiunto Pilia - ossia che alcuni lampi fossero dovuti a fenomeni cataclismatici come lo scontro tra due stelle di neutroni, altri all'interazione di una magnetar, una stella di neutroni con un campo magnetico particolarmente intenso, con i residui della sua supernova".

Ora il radiotelescopio Fast ha catturato degli Frb a intervalli regolari in arrivo da una galassia nana e con molte caratteristiche simili alla prima serie di lampi radio osservata 10 anni fa. "Probabilmente - ha spiegato la ricercatrice dell'Osservatorio Astronomico di Cagliari - sono lampi prodotti da una sorgente appena formata e proprio per questo emette con tanta regolarità nel tempo". Una scoperta che sembrerebbe supportare l'idea che all'origine di questi segnali siano in tutti i casi le magnetar, la cui attività è più elevata e regolare solo nelle fasi iniziali e negli anni perdano 'colpi', con impulsi molto più distanziati nel tempo.

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