L'Europa scommette sullo spazio e, nonostante la crisi, può contare su quasi 17 miliardi. Ambiziosa e sicura, affronterà in autonomia la missione su Marte, ExoMars, dopo la rottura delle relazioni con la Russia in seguito all'invasione dell'Ucraina, dà luce verde al progetto Argonaut per un lander lunare e punta più che mai sul settore dell'Osservazione della Terra, cruciale per capire e affrontare al meglio i cambiamenti climatici, e sulla navigazione satellitare.
E' stato "un enorme successo", ha detto il direttore generale dell'Esa, Josef Aschbacher. "Non abbiamo ottenuto esattamente quello che abbiamo chiesto, ma dobbiamo contestualizzarlo: abbiamo ricevuto 10,3 miliardi nel 2016, 14,5 nel 2019 e ora 16,9 miliardi, che rappresentano un aumento del 17% in tempo di guerra, Covid, e crisi energetica". La richiesta iniziale superava infatti 18 miliardi, ma il risultato ottenuto è comunque positivo, come ha rilevato anche il ministro francese dell'Economia, Bruno Le Maire.
Soddisfatta anche l'Italia: "si è imboccata la strada giusta per costruire il futuro dello spazio per la nostra Europa", ha detto il ministro delle imprese e del Made in Italy con delega all'aerospazio, Adolfo Urso, alla guida della delegazione, della quale hanno fatto parte l'ambasciatore Luca Sabbatucci, rappresentante permanente d'Italia presso le organizzazioni internazionali a Parigi, e dal presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giorgio Saccoccia. L'Italia avrà un ruolo di guida nella ripresa del programma di esplorazione marziana ExoMars, inoltre parlerà italiano il sistema di telecomunicazioni per la Luna, che si chiamerà MoonLight ed è parte del programma Artemis della Nasa, confermati gli accordi sui lanciatori Ariane 6 e Vega C e il futuro Vega E. Inoltre ok al volo per due italiani, Luca Parmitano o Samantha Cristoforetti, a bordo della futura stazione Lunar Gateway nell'orbita lunare. Con un contributo di 3 miliardi, l'Italia si conferma inoltre al terzo posto fra i Paesi membri, dopo la Germania (3,5 miliardi) e la Francia (3,2).
I circa 17 miliardi sui quali l'Esa può contare nei prossimi tre anni da parte dei suoi 22 Paesi membri sono destinati soprattutto a Programmi scientifici (3,1), Trasporto Spaziale (2,8), Esplorazione umana e robotica (2,7) e Osservazione della Terra (2,6). Tra le missioni prioritarie, Aschbacher ha indicato la realizzazione del lander Argonaut, destinato alla Luna, e soprattutto ExoMars: sarà una missione "sotto la completa responsabilità europea", ha detto. Dopo la rottura della collaborazione con la Russia e la conseguente riorganizzazione della missione, che ha costretto anche a una revisione tecnologica, il direttore dell'Esa ha annunciato che "ExoMars è una missione europea, con partner europei, e la partecipazione degli Stati Uniti.
L'Europa scommette sullo spazio con 17 miliardi
Aschbacher, enorme successo. Urso, 'tutelati interessi filiera'