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Una pioggia di stelle cadenti dà il benvenuto al nuovo anno

A fine gennaio lo spettacolo di Venere e Saturno insieme alla Luna

Lo sciame delle Quadrantidi (fonte: L1mey da Flickr)

Redazione Ansa

Gennaio 2023 è inaugurato da una pioggia di stelle cadenti: le prime notti del nuovo anno, infatti, vedranno attivo uno degli sciami maggiori, quello delle Quadrantidi, che dalle latitudini dell’Italia sarà visibile soprattutto dalla mezzanotte all’alba. Il picco è atteso nella notte tra 3 e 4 gennaio nelle ore che precedono il crepuscolo mattutino, quando la Luna sarà un po’ più bassa sull’orizzonte rendendo più agevole l’osservazione, come dice l’uai.it/index.php/Cielo_di_Dicembre_2022">Unione Astrofili Italiani (Uai). Verso la fine del mese, invece, a dare spettacolo saranno Venere e Saturno con due eventi da non perdere: la sera del 22 gennaio, poco dopo il tramonto del Sole, un luminosissimo Venere raggiungerà Saturno nella costellazione del Capricorno, mentre il giorno dopo alla coppia di pianeti si aggiungerà anche il falcetto di Luna crescente.
Grande attesa anche per la cometa C/2022 E3 (ZTF), scoperta il 2 marzo 2022: raggiungerà la massima vicinanza al Sole (perielio) il 12 gennaio, a 166 milioni di chilometri e dal 17 gennaio al 5 febbraio sarà visibile in cielo durante tutta la notte. A partire dal 24 gennaio la cometa “potrebbe” essere visibile con un binocolo e forse anche a occhio nudo.
Oltre alle Quadrantidi, a gennaio saranno attivi anche alcuni sciami di meteore minori: le lente e brillanti delta Cancridi, il cui picco è previsto il 17 gennaio, le alfa Idridi, che raggiungeranno il loro massimo due giorni dopo, e le alfa Leonidi, che chiuderanno il mese.
L’inizio del nuovo anno vedrà anche una doppia congiunzione tra Luna e Marte, che si incontreranno due volte nello stesso mese, il 3 ed il 30 gennaio, all’interno di una notevole concentrazione di stelle della costellazione del Toro, tra cui Aldebaran, le Iadi e le Pleiadi.
Il 4 gennaio, alle ore 17,00, la Terra si troverà al perielio, cioè alla minima distanza dal Sole, pari a oltre 147mila chilometri. Le giornate, che sono tornate ad allungarsi a partire dal solstizio d’inverno del 21 dicembre, guadagneranno altri 48 minuti di luce dall’inizio del mese.
La protagonista incontrastata del cielo invernale rimane la costellazione di Orione, accompagnata in cielo dai suoi due cani, le costellazioni del Cane Maggiore, dove troviamo Sirio, la stella più brillante del cielo, e del Cane Minore, dove brilla Procione.
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