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Russia-Usa, prima operazione di soccorso nello spazio

Nuova Soyuz per rientro 3 astronauti da Iss dopo guasto navetta

Da Russia nuova Soyuz per recuperare astronauti da Iss

Redazione Ansa

Si annuncia come la prima operazione di soccorso nello spazio, il lancio della navetta russa Soyuz MS-23, destinata a riportare a Terra dalla Stazione Spaziale Internazionale (Iss) gli astronauti russi Dimitri Petelin e Sergey Prokopyev e l'americano Frank Rubio, dopo che la Soyuz MS-22 con la quale sarebbero dovuti rientrare è stata danneggiata. La decisione è stata presa congiuntamente dalle agenzie spaziali di Stati Uniti e Russia, al termine della riunione della Commissione d’inchiesta che ha esaminato le possibili soluzioni al problema.

Dopo l’annuncio arrivato in mattinata dall’agenzia spaziale russa Roscosmos, a scendere nel dettaglio nel primo pomeriggio sono stati il direttore dei programmi della Nasa per la Iss, Joel Montalbano, e il direttore per il Volo umano della Roscosmos, Sergei Krikalev, nella conferenza stampa congiunta organizzata dalla Nasa.

Dall’invasione russa dell’Ucraina del 23 febbraio scorso, la Stazione Spaziale conferma ancora una volta lo spirito di collaborazione internazionale che è parte del suo Dna e il primo requisito per garantire la sicurezza dell’equipaggio e delle attività a bordo. La sicurezza, hanno detto Montalbano e Krikalev, è stato il criterio che ha guidato la decisione della Commissione che ha dato il via libera al lancio senza, il 20 febbraio, della Soyuz MS-23 e al rientro a Terra della navetta danneggiata, naturalmente senza equipaggio.

Con l’arrivo della Soyuz MS-23 torneranno a essere due i veicoli agganciati alla Iss in grado di trasportare un equipaggio, l’altro è la navetta americana Crew Dragon. Gli altri tre sono dei cargo (i due russi Progress e l’americano Cygnus, mentre Dragon è appena rientrato a Terra.

Petelin, Prokopyev e Rubio erano arrivati sulla Stazione Spaziale il 21 settembre 2022 e nella notte fra il 14 e il 15 dicembre sulla loro Soyuz era stata rilevata la perdita di liquido refrigerante. “Non sarà possibile riparare in orbita la Soyuz danneggiata”, ha detto Krikalev. La causa, hanno confermato i due esperti, è l’impatto sul radiatore della Soyuz di un meteorite dal diametro di circa un millimetro, avvenuto ad altissima velocità. “E’ molto difficile sostituire il radiatore della Soyuz in orbita – ha osservato Krikalev – ed è anche difficile e rischioso. Per questo la Commissione ha deciso di sostituire il veicolo, inviando un’altra navetta sulla Iss”.

Di conseguenza, la Soyuz M-22 danneggiata dovrà essere rimossa dal punto di attracco alla Stazione Spaziale e fatta rientrare a Terra senza equipaggio. Le operazioni necessarie per preparare il veicolo al rientro e quelle per predisporre la nuova navetta ad accogliere l’equipaggio (con il trasferimento delle tute pressurizzate e dei seggiolini anatomici, personalizzati per ogni astronauta) richiederanno del tempo e per questo si prevede che la missione dei tre astronauti possa essere prolungata, “forse di alcuni mesi”, ha detto Krikalev. Al momento non c’è però una data. Nonostante tutto, “il programma di volo dei cosmonauti dovrebbe tornare alla normalità prima possibile”, ha detto ancora Krikalev. Il prossimo volo di una Soyuz è infatti previsto in marzo. Slitterà anche il prossimo volo della Crew Dragon, inizialmente previsto il 16 febbraio.

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