Appena il tempo di un battito di ciglia: è stato l’ultimo rapidissimo atto nella ‘danza’ tra due stelle di neutroni negli istanti prima di soccombere alla loro stessa enorme forza gravitazionale e fondersi a formare un buco nero. Una dinamica ipotizzata da tempo ma osservata per la prima volta da un gruppo di ricercatori guidato da Cecilia Chirenti, dell’università del Maryland, con la partecipazione di Simone Dichiara della Pennsylvania State, e descritta su Nature.
E’ noto già da tempo che alcune tipologie di intense ma brevissime emissioni di energia nel cielo, dette esplosioni brevi di raggi gamma (Grbs), sono dovute molto probabilmente alla fusione di coppie di stelle di neutroni. Si tratta di stelle molto particolari perché sono generalmente il ‘cuore’ di antiche stelle più grandi che una volta terminato il loro ciclo vitale collassano su sé stesse. Una parte del loro materiale viene espulso a seguito di una violentissima esplosione, una supernova, mentre il resto si compatta a formare una stella fredda estremamente densa, più della massa del Sole ma concentrato in appena una decina di chilometri di diametro. Le stelle di neutroni sono oggetti piuttosto comuni e non è raro che possano orbitare in coppie; in questo caso può facilmente avvenire che nel tempo si avvicinino tra loro in una 'danza' vorticosa in cui emettono raggi gamma e infine si fondono in un buco nero.
Una dinamica ben studiata e già osservata, anche attraverso l’osservazione di onde gravitazionali, ma su cui restavano ancora dubbi relativi agli ultimi istanti. Rianalizzando le emissioni di raggi gamma catturate tra il 1991 e il 2000 dal telescopio spaziale Compton i ricercatori sono riusciti a identificare le tracce di alcune fusioni tra stelle di neutroni in cui è stato possibile osservare gli ultimi istanti. Una sorta di ultima danza in cui le stelle di neutroni hanno accelerato fino a 78mila rotazioni al secondo ed emesso raggi gamma fino a scomparire improvvisamente perché divenute buchi neri, da cui nessuna radiazione riesce più a sfuggire.