Il meteorite caduto in Basilicata è il secondo di cui sono stati trovati i frammenti in Italia negli ultimi sei anni, ossia dal momento in cui ha cominciato a funzionare Prisma, la rete dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) specializzata nella sorveglianza delle meteore. Il primo era stato il meteorite di Capodanno, recuperato nel gennaio 2020 nel Modenese. "Il recupero di un meteorite "è un evento abbastanza raro", ha detto all'ANSA Daniele Gardiol, coordinatore nazionale di Prisma (Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera).
"Nei sei anni di attività di Prisma abbiamo rilevato circa un evento l'anno con caduta di frammenti al suolo, ma non tutti i casi sono così favorevoli per il recupero: a volte i frammenti possono cadere in mare o in terreni impervi, come quelli montuosi o nei boschi. Quello di Matera - ha aggiunto - è il secondo caso in cui riusciamo a recuperare i frammenti" ed è "un evento rilevante anche a livello mondiale". Nel mondo è infatti accaduto 40 volte negli ultimi 64 anni. "A partire dal 1959 si contano complessivamente 40 eventi nei quali sono stati recuperati i meteoriti. Il primo caso è avvenuto in Cecoslovacchia e in seguito è stata intensificata la rete di sorveglianza".
L'origine dalla fascia di asteroidi fra Marte e Giove
I calcoli preliminari della traiettoria, elaborati dalla rete Prisma indicano che la meteora è arrivata dalla fascia degli asteroidi che si trova fra Marte e Giove. "Prolungando all'indietro la traiettoria della meteora è possibile capire da dove viene e, in questo caso, i calcoli preliminari, indicano che la zona di provenienza è la fascia principale degli asteroidi che si trova fra Marte e Giove", ha detto ancora Gardiol. Calcoli matematici permettono anche di individuare l'area di arrivo del meteorite. "E' così che sono stati trovati i frammenti a Matera", ha detto ancora. "Finora sono stati recuperati 70.000 meteoriti, ma solo un migliaio sono quelli visti cadere da testimoni oculari".
Proposto il nome 'Matera'
Nel frattempo è stato individuato anche il nome da proporre alla Meteoritical Society, la società scientifica internazionale che certifica i dati sui meteoriti elaborati in tutto il mondo. "Poiché i meteoriti prendono il nome dal luogo in cui sono caduti, proporremo il nome 'Matera'- ha detto Gardiol -ma questo potrà accadere soltanto dopo che le analisi saranno concluse, fra mesi".